Microsoft Healthvault (www.healthvault.com) e Google Health (www.google.com/health) sono operativi a tutti gli effetti. Tra gli strumenti più innovativi e discussi la cartella clinica personale, cioè tutta la nostra storia di pazienti,  comprensiva di esami, allergie, vaccinazioni, interventi chirurgici, esiti radiografici e di laboratorio, farmaci assunti e quant’altro oggi è disseminato tra ospedali, medici di famiglia, specialisti e laboratori diagnostici. Il vantaggio? Avere a portata di mouse tutto ciò che può servirci quando consultiamo uno specialista o quando siamo in viaggio. E poterlo fornire a chi prende in carico la nostra salute, semplicemente autorizzandolo ad accedere alla nostra cartella. «Ora è possibile registrarsi gratuitamente a Google Health o Microsoft Healthvault e inserire direttamente i propri dati sanitari, che possono anche essere automaticamente importati dai sistemi informatici di ospedali, laboratori e farmacie che hanno stretto una collaborazione con Google o Microsoft », spiega Eugenio Santoro, responsabile del Laboratorio di Informatica Medica dell’Istituto Mario Negri di Milano, autore di numerosi articoli sull’argomento.Questo vale per gli Stati Uniti, dove Google ha sperimentato il suo sistema per due mesi con la Cleveland Clinic, uno dei maggiori ospedali statunitensi, e Microsoft ha fatto un accordo con la prestigiosa Mayo Clinic. Ma anche con società scientifiche, reti di farmacie e aziende che producono dispositivi sanitari. L’accordo implica che cliniche e laboratori possano trasferire, sempre su autorizzazione del paziente, i dati ufficiali in loro possesso (prescrizioni, risultati di esami o indagini), nella cartella clinica personale.Possibilità offerta anche in Italia dai portali MyOpenCare (www.myopencare.com) e SalusBank (http://it.salusbank.com). Aggiunge Santoro, autore, per il Pensiero Scientifico Editore, del saggio ‘WEB 2.0 in sanità’ (in libreria in autunno): «Il sistema permette ai pazienti di accedere a link e approfondimenti sulla patologia di cui soffrono, cercare un medico per specialità, ospedale o area geografica, aggiungere automaticamente dati esterni (per esempio di un laboratorio di analisi) e persino avere un altro parere».  Il portale della salute sostituisce dunque anche il motore di ricerca generico. I contenuti sono curati da società specializzate con la supervisione dei partner che garantiscono la credibilità dell’operazione (Mayo Clinic e Cleveland Clinic). E ancora: il sistema avvisa se un farmaco prescritto è incompatibile con altri che si stanno assumendo, ricorda via sms le visite mediche programmate o gli orari in cui assumere i farmaci.  L’interesse di Microsoft e Google per l’informatizzazione sanitaria nasce da una considerazione ormai avallata da numerose indagini: il 60 per cento dei navigatori usa i motori di ricerca per avere informazioni mediche.