Tutto di prima scelta e “genuino” garantito dai più pubblicizzati marchi nazionali.”Fresco, cremoso, leggero…” oppure “l’alta qualità italiana” sbandierata e propinata anche all’estero.E proprio tra quelli invece tanta robaccia purtroppo presente da anni nei frigoriferi di molti italiani e acquirenti stranieri. Era formaggio avariato proveniente da aziende del settore. Scarti di produzione che venivano riciclati, mescolati e cotraffatti per arrivare prima ai supermercati e poi sulle nostre tavole.Tra le maggiori specialità  il “recupero” di mozzarelle ritirate dal mercato, di croste di gorgonzola, di prepari per toast composti con burro adulterato, di formaggi provenienti da black out elettrici di un anno prima.”Una cosa disgustosa – racconta Mauro Santonastaso, comandante delle fiamme gialle -. Ancor più disgustoso – aggiunge il capitano Agostino Brigante -, è il sistema commerciale che abbiamo scoperto”.I pirati della contraffazione erano coperti dal servizio di prevenzione veterinaria dell’Asl (omessa vigilanza, ispezioni preannunciate). Sospesi, in seguito alle indagini, sia funzionari che tecnici dei presidi sanitari.