Fred Claus (Vince Vaughn) è vissuto sempre all’ombra del fratello. Ha cercato di essere all’altezza del fratello minore Nicholas (Paul Giamatti) che è sempre stato… insomma, un santo, ma non ci è mai riuscito. Nicholas è cresciuto per essere un esempio di generosità, mentre Fred è diventato l’esatto contrario. Nicholas accetta di aiutare il fratello, ma a una condizione: che vada al Polo Nord e si guadagni da vivere lavorando nella sua fabbrica. Il guaio è che Fred non ha esattamente la stoffa di un elfo e, con l’avvicinarsi del Natale, potrebbe mettere in pericolo la festa più bella dell’anno. Il film è diretto da David Dobkin (2 single a nozze), da una sceneggiatura di Dan Fogelman (Cars) e un soggetto di Jessie Nelson (Mi chiamo Sam).  Ogni anno, in prossimità delle vacanze, Santa Claus è ovunque, nei centri commerciali, nelle parate e in televisione. Ma nulla è stato mai detto di suo fratello Fred. Anche se Santa è quello più famoso, lasciate che vi dica questo: Fred ha molto da offrire, dice Vince Vaughn del suo ruolo. Fred è il fratello maggiore di Santa Claus, ma è rimasto completamente offuscato dalla brillante carriera del più noto Nicholas. Sono stati girati molti film su di lui, quindi noi abbiamo voluto gettare un po’ di luce su Fred, afferma il regista David Dobkin. Inizialmente, Nelson aveva pensato a nomi diversi per il fratello di Santa Claus, come Bob e Joe. Ma una sera, mentre guardavo “Il Padrino” in tv, ho pensato ‘Oh, questo è perfetto, lui è Fredo’, ricorda. Quindi ho deciso di chiamare il personaggio Fred Claus, è un omaggio a Fredo Corleone.  Malgrado la leggendaria reputazione di Santa Claus di saper soddisfare i desideri dei bambini che si sono comportati bene di tutto il mondo, al Polo Nord viene inviato l’efficiente esperto Clyde Northcutt, interpretato dal premio Oscar Kevin Spacey, per esaminare le procedure di produzione dei giocattoli e valutare se la fabbrica è in grado di sopportare l’aumento della richiesta. Ricreare il Polo Nord nelle dimensioni richieste da Fred Claus – Un fratello sotto l’albero, ha richiesto una combinazione di scenografie ed effetti visivi. Dobkin sottolinea poi che il suo obiettivo era creare il Polo Nord come lo abbiamo sempre immaginato, ma dando la sensazione di vederlo per la prima volta. Ho voluto essere classico e attuale, evocare nostalgia e sorpresa. Nello stesso tempo, non volevo che apparisse come un cartone animato, ma reale, con un’età e una sua storia difetti e imperfezioni, tutte cose che troviamo nel mondo reale. Per me era importante trovare un equilibrio tra fantasia e realtà, così i bambini che lo vedono crederanno che è proprio lì che si fabbricano i giocattoli di tutto il mondo e si preoccuperanno quando il laboratorio rischia di essere chiuso. Penso al Polo Nord non come a qualcosa di magico, ma al limite della credibilità.