Tredici film per disegnare una piccola mappa del mondo contemporaneo, delle sue ossessioni e delle sue linee di frattura. Più tre documentari che sono anzitutto tre straordinari ritratti di personalità fuori dal comune, Carlo Lizzani, Luciano Bianciardi e il “milite ignoto” José Flores.Un percorso cinematografico che attraversa quattro continenti e undici paesi (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Libano, Messico, Polonia, Russia, Spagna, Usa).  Giunte al quarto anno le Giornate degli Autori, nate nel 2004 sul modello della Quinzaine des Réalisateurs e dirette per la seconda volta da Fabio Ferzetti, confermano la loro vocazione alla scoperta di nuovi talenti e all’esplorazione di un cinema sempre più agguerrito nel difendere i suoi spazi di invenzione estetica e produttiva. Nelle due Americhe come in Europa. O in Libano, dove il regista e reporter Philippe Aractingi è andato a girare il suo secondo film di finzione letteralmente Sotto le bombe, mescolando la messinscena alla più cruda realtà, e adattando lo script a quanto accadeva durante le riprese.

Quest’anno infatti sono meno numerosi gli esordienti e fra i registi selezionati c’è addirittura un autore ancora giovane ma ormai “storico” come il russo Alexei Balabanov, il regista di Brother 1 e 2, presente alle Giornate con Cargo 200, impressionante affresco quasi-horror sulle prime avvisaglie del crollo che a fine anni 80 avrebbe travolto l’Unione Sovietica. Ma più che l’età o il percorso dei registi conta forse ricordare come, pur nella diversità degli sguardi, ricorrano fantasmi e ossessioni che sono evidentemente parte integrante della nostra modernità. A ogni latitudine.
Questi alcuni fra i tanti fili che si intrecciano nel panorama offerto dalle Giornate degli Autori nel 2007. Giornate che anche quest’anno non prevedono concorsi né rivalità per continuare ad essere un luogo di confronto, non di gara. Unico premio in palio, il Label Europa Cinemas, che garantirà al film prescelto la promozione e la permanenza duratura sui 1689 schermi affiliati, nonché la stampa, per l’Italia, di almeno 5 copie del film offerta dalla Technicolor. Mentre le opere prime selezionate, come gli altri esordi presenti nelle varie sezioni della Mostra, concorreranno al “Premio Luigi De Laurentiis – Leone del Futuro” (vinto nelle ultime due edizioni proprio da due film delle Giornate, 13 – Tzàmeti di Gela Babluani e Khadak di Peter Brosens e Jessica Woodworth). E da quest’anno la Siae, partner storica della nostra manifestazione, attribuirà nel quadro delle Giornate un nuovo premio alla personalità del cinema italiano che meglio abbia illustrato la nostra cultura nel mondo.