Esce nelle sale Gomorra l’atteso film diretto da Matteo Garrone e tratto dall’omonimo romanzo (che ha venduto 1.200.000 ed è stato tradotto in 33 paesi) di Roberto Saviano, giovanisimo autore che ha voluto ricostruire, in un viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, le spericolate logiche finanziarie ed espansionistiche dei clan del napoletano e del casertano.
 
Cinque vicende s’intrecciano in questo paesaggio violento, un mondo spietato, apparentemente lontano dalla realtà, ma ben radicato nella nostra terra. Don Ciro (Gianfelice Imparato) è il sottomarino. Paga le famiglie dei detenuti affiliati al suo clan, che comanda incontrastato il territorio. Scaltro, discreto, svolge il suo compito senza mai immischiarsi. Ma quando questo potere si sfalda non sa più da chi deve prendere ordini e deve pensare alla propria sopravvivenza.
Totò (Salvatore Abruzzese) ha tredici anni e non vede l’ora di diventare grande. Così, gradino dopo gradino, fa il suo apprendistato nella scuola della vita, finché un giorno si trova a dover prendere una decisione, una scelta dalla quale non potrà tornare indietro.
Marco (Marco Macor) e Ciro (Ciro Petrone) credono di vivere in un film di Brian de Palma, ma sono solo due cani sciolti che con le loro bravate disturbano la routine degli affari del “sistema”.
Roberto (Carmine Paternoster) si è laureato e ha voglia di lavorare. Franco (Toni Servillo) gli offre una grande opportunità, un lavoro sicuro e con grandi prospettive di guadagno: un lavoro nel campo dei rifiuti tossici. Un lavoro troppo scomodo per la coscienza di Roberto.
Pasquale (Salvatore Cantalupo) è un sarto eccellente che lavora grazie agli appalti delle case d’alta moda in una piccola fabbrica a nero. La concorrenza cinese gli propone di insegnare i segreti del mestiere ai suoi operai. Sedotto e gratificato dalla richiesta, accetta, compromettendo la propria vita. La materia da cui sono partito per girare Gomorra era così potente visivamente che mi sono limitato a riprenderla con estrema semplicità, come se fossi uno spettatore capitato lì per caso. Continua Matteo Garrone: Mi sembrava questo il modo più efficace per restituire l’esperienza emotiva che ho provato durante tutto il percorso della lavorazione del film. Le vicende a cui assisterete si ispirano a fatti realmente accaduti e che continuano ad accadere nei quartieri napoletani come Scampia e nelle zone del Casertano. Aggiunge Roberto Saviano: Lì, come in altri luoghi, la vita di migliaia di uomini e donne, molti dei quali giovani, è condizionata dal potere criminale e dalla sua violenza. Herculaneum è il brano di Robert Del Naja e Neil Davidge dei Massive Attack scritto appositamente per accompagnare i titoli di coda di Gomorra. Un pezzo intenso e capace di suggellare le atmosfere inquiete dell’affresco di Garrone che non ha immaginato un’orchestrazione tradizionale per musicare Gomorra lasciando che fossero i tanti suoni del film a diventarne la colonna sonora.