La Gran Bretagna e altri paesi ricchi dipendono in maniera consistente dall’importazione nascosta e “virtuale” di acqua proveniente da paesi colpiti dalla siccità o con problemi di scarsità idrica. Un rapporto della Royal society of engineers stima che due terzi dell’acqua di cui i sessanta milioni di abitanti hanno bisogno arriva incorporata nei cibi importati, nei vestiti o in altri prodotti industriali. Importando i fiori dal Kenya, frutta e verdura dall’Asia o dall’America Latina si rischia di aumentare i problemi dei paisà colpiti da problemi idrici.




