Dall’uomo che è riuscito a dar vita all’esilarante Mrs. Doubtfire e all’indimenticabile Prof. Keating de “L’attimo Fuggente”, ci si deve aspettare di tutto. Arrivato con passo felpato all’ingresso del Cinema Moderno in Piazza della Repubblica, quasi timoroso di dar fastidio alla quotidianità che si svolgeva davanti ai suoi occhi, Robin Williams illumina una giornata apparentemente nuvolosa. Dopo le foto di rito, Robin, lasciatemelo chiamare così, entra nella sala, che poco prima aveva visto proiettato il suo ultimo lavoro, accompagnato da applausi e strette di mano calorose. Subito mette tutti a proprio agio facendo battute e divertenti gag improvvisate sul momento. Non sembra il grande divo di Hollywood ma un amico giocoso che bene o male è nell’immaginario di tutti noi. Ed è così che la conferenza stampa si trasforma in show. Robin scherza su vari argomenti di attualità in modo ironico e mai polemico. Scherza sul Papa e ne immagina uno tutto suo, di nazionalità brasiliana con suore che ballano la samba al seguito oppure uno di colore che predica al ritmo di rap. Parla dell’amore e del suo rapporto con la moglie, ringraziandola di essere oggi quello che noi tutti conosciamo e non “un uomo con cento biciclette ma senza la casa”. Non disdegna di consegnarci la sua opinione su come vanno le cose in America. Un Paese che scivola verso il fallimento e dove l’inflazione è alle stelle. Si ride per le battute ironiche su W (così chiama il “suo” Presidente),che mette in pratica le sue idee fantasiose. E quando gli viene chiesto cosa ne pensa della rielezione di Bush risponde in maniera simpatica attribuendo la responsabilità “a qualcosa che è stata messa nell’acqua, forse da Berlusconi…”. Non dimentichiamo che Robin Williams più volte si esibito di fronte alle truppe in Iraq e Afghanistan cercando di portare un po’ di serenità, alla maniera di “Good Morning Vietnam”, “ai nostri soldati: ragazzi eccezionali che non voglio che si sentano soli”. Progetti per il futuro? Non ha alcuna intenzione di intraprendere la carriera di attore-regista-produttore, semmai “quella dell’attore-cameriere che gestisce un catering”, né quella di politico. Non nasconde di voler lavorare con “Bob” (Benigni) dal momento che lo ritiene “un grande comico capace addirittura di prendere in giro il Papa”. Dopo quasi un’ora Robin decide di congedarsi lasciando una platea di giornalisti divertiti e soddisfatti…soddisfatti per la versatilità e la comicità di uno dei più grandi attori degli ultimi tempi. Grazie Robin.