Istituto Luce presenta IL COLORE DELLA LIBERTÀ – GOODBYE BAFANA tratto dalle memorie di James Gregory, carceriere di Nelson Mandela. Dopo essere stato in concorso al Festival di Berlino 2007, il film esce nelle sale italiane il 30 marzo. Regista è il danese BILLE AUGUST (PELLE ALLA CONQUISTA DEL MOND Oscar e Golden Globe come Miglior Film Straniero – LA CASA DEGLI SPIRITI). Sud Africa – 1968. Venticinque milioni di neri sono governati da una minoranza composta da 4 milioni di bianchi che hanno imposto il brutale regime Apartheid del Partito Nazionalista. I neri non possono votare, o studiare, né viaggiare liberamente; non hanno il diritto a possedere un terreno, o un’attività, persino una casa. Arroccati sulle loro posizioni di potere assoluto, i bianchi vietano ai neri di organizzarsi in una qualsiasi forma di opposizione, costringendo i loro leader all’esilio o all’ergastolo a Robben Island.  James Gregory (JOSEPH FIENNES), un tipico Afrikaner bianco, considera i neri come dei subumani. Cresciuto in una fattoria nel Transkei, ha imparato a parlare la lingua Xhosa, quella dei neri, quando era bambino. Questo fa di lui la persona ideale per diventare la guardia carceraria di Mandela (DENNIS HAYSBERT) e dei suoi compagni a Robben Island. Parlando la loro lingua, può spiarli a loro insaputa. Il piano però avrà un esito completamente diverso. Con il tempo Mandela avrà su di lui un’influenza tale da indurlo a rivedere le sue posizioni e la sua fedeltà al governo razzista, arrivando persino a lottare per un Sudafrica libero.  IL COLORE DELLA LIBERTÀ – GOODBYE BAFANA descrive la rara e profondissima relazione che si stabilisce fra questi due uomini. Grazie all’unicità della loro amicizia, il pubblico assiste alla crescente presa di coscienza di Gregory della disumanità dell’uomo nei confronti dei suoi simili, e alla lenta evoluzione del Sudafrica dall’Apartheid ad una vibrante democrazia. Il film, che racconta il modo in cui Mandela è diventato la figura politica più forte e toccante del mondo moderno, pone una domanda: Chi è il prigioniero? E chi è il liberatore? “Nessuno nasce con l’odio innato nei confronti di una razza, di una religione o di un ambiente diverso. La gente impara ad odiare, ma se può imparare l’odio, può apprendere anche l’amore, poiché questo è un sentimento assai più naturale del suo opposto”. Nelson Mandela – Long Walk To Freedom