Nella splendida sala da concerti disegnata da Jean Nouvel per la città svizzera, il maestro riesce a estrarre dall’orchestra il meglio. Lo strumento più importante per dirigere sono gli occhi, spiega. Le due esecuzioni della terza di Mahler dello scorso fine settimana sono state un crescendo straordinario
di potenza. “La migliore è stata quella di domenica”, dice Abbado. Sembra incredibile, ma lui e la sua orchestra potrebbero dare ancora di più nei prossimi concerti.