Si conferma per il secondo anno consecutivo il successo degli spettacoli realizzati dall’Accademia “L’Arte nel cuore”, la scuola di recitazione, doppiaggio e ballo e primo progetto europeo di educazione artistica, rivolto a persone diversamente abili e normodotate, nata con l’obiettivo di colmare la carenza della mancanza di offerta di servizi, attività e una specifica struttura per le persone disabili che possiedano doti artistiche e che vogliano svilupparle in un ambiente integrato.Quest’anno, la Presidente Daniela Alleruzzo ha deciso di realizzare un corto prodotto dall’Accademia per dimostrare che i ragazzi diversamente abili sono perfettamente in grado anche di recitare in una fiction ed ha messo i suoi studenti a dura prova facendoli recitare su una barca a vela in mezzo al mare, con tutti i disagi che può comportare.  Il corto, dal titolo Il riscatto, è stato presentato oggi alla Casa del Cinema alla presenza del protagonista, l’attore Alessio Boni, dello speciale cast composto dagli allievi diversamente abili e normodotati del primo anno dei corsi di recitazione, della regista, Silvia Saraceno e dell’autore dei testi e delle musiche originali, Tony Esposito.L’idea è quella di far conoscere il lavoro e di “farne in futuro un lungometraggio – ha spiegato la regista, Silvia Saraceno – una commedia, perchè la disabilità è spesso associata al dramma, invece questi ragazzi sono carichi di autoironia”. “Un’esperienza unica – ha confessato l’attore Alessio Boni raccontando le riprese – e un gran divertimento. Il lavoro dell’attore parte da una urgenza interiore di elargire sentimenti. A volte le persone disabili ne hanno più di quelle normodotate. E a livello di recitazione davvero non gli manca niente”. La storia: che cosa fareste se foste giovani attori disoccupati cronici? Cambiereste mestiere? I sei protagonisti, invece di rinunciare, si ingegnano in un piano pittoresco: rapiscono un attore di chiara fama (Alessio Boni) al fine tenerlo segregato su una barca (la bellissima Andromeda, una delle prime donne della Comar, vincitrice di tante regate) finché non otterranno un contratto, firmato dal produttore della fiction che l’attore sequestrato stava girando, per recitare in una serie televisiva scritta su misura per loro, senza il quale non restituiranno l’attore.