Duro, incalzante, corrosivo: Il sale rosa dell’Himalaya (Bompiani) racconta la disavventura di Giada Carrara, una trentenne milanese. Tutto ha inizio il 13 febbraio, in una sera di pioggia, mentre la ragazza aspetta un ospite molto importante, anzi, decisivo. La cena è pronta, ma, poco prima che l’uomo arrivi, mossa dall’assurda necessità di aggiungere una nota esotica ai sapori della serata, Giada esce di casa per comprare del sale rosa dell’Himalaya. I tacchi, il telefono, i capelli lisci, la fretta, l’attesa di un uomo che potrebbe cambiare il corso delle cose… All’improvviso entrano in scena due sconosciuti che stravolgeranno i suoi programmi, cambiandole la vita in modo ben diverso dalle aspettative.

Un romanzo in cui non troverete amore, erotismo, seduzione, bensì tradimento, violenza, sopraffazione. Descritti con il tono distaccato e beffardo di Camilla Baresani, in un continuo contrappunto tra il dentro e il fuori di Giada, fatto di un’incandescente tensione narrativa.

Bompiani, Collana Narratori italiani, Euro 17, pagine 192