È Save the Cildren, la più grande organizzazione internazionale per la difesa e promozione dei diritti dell’infanzia, in un seminario tenutosi a Roma lo scorso 29 ottobre, in collaborazione con la Commissione Parlamentare per l’Infanzia, che fornisce dati  agghiaccianti sul fenomeno della violenza sui minori. A partecipare al seminario  Paulo Sérgio Pinheiro, l’esperto indipendente che, nel 2006, ha curato lo Studio delle Nazioni Unite sulla Violenza nei confronti dei Minori. La violenza ai danni dei minori è un problema di tale entità e gravità che tutti dobbiamo impegnarci ai massimi livelli per eliminarla, partendo dalla conoscenza del fenomeno, spiega Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, e prosegue per questo abbiamo organizzato il seminario nell’ambito delle iniziative del Day of Action. Una giornata, questa, dedicata alla mobilitazione contro la violenza sui bambini. Secondo lo Studio delle Nazioni Unite sulla Violenza nei confronti dei Minori, sono milioni i bambini nel mondo vittime di violenza. Tanti coloro che ogni anno finiscono al pronto soccorso per un gioco al quale non vorrebbero partecipare. L’abuso, la molestia sessuale. O, ancora, botte. Botte da orbi, inflitte dai genitori a bambini che hanno paura di parlare e, forse, taceranno per sempre. Violenza fisica, quindi, ma anche lavoro coatto, matrimoni precoci, gravi atti di bullismo, pratiche tradizionali pregiudizievoli della salute come le mutilazioni sessuali, stupri o ancora omicidi. Queste le principali forme che assume la violenza contro i bambini ma, purtroppo, c’ é  anche la violenza a cui essi assistono, quella non direttamente subita, a scapito di madri, sorelle, parenti. In questi casi si tratta di una violenza che lascia una ferita invisibile, ma comunque profonda che segnerà la vita del bambino. Non si tratta di uno schiaffo sul viso ma nell’anima che è paggio perché avrà delle conseguenze devastanti in futuro dice Neri. Una volta adulto, infatti, il fanciullo potrebbe ripetere quei comportamenti perché sarà la violenza il suo modello culturale. Altro dato allarmante, emerso dal seminario, è che le violenze si consumano in contesti insospettabili quali la famiglia o la scuola e quindi ad opera di persone che fanno parte delle vita dei bambini: genitori, parenti, insegnanti.  I risultati del rapporto Onu parlano chiaro:1 miliardo 250 mila bambini vive in paesi dove le punizioni fisiche da parte degli insegnanti sono legali; 450 mila i minori tra i 10 e i 14 anni sono vittime di sfruttamento economico, costretti a lavorare duramente alle dipendenze di parenti o conoscenti; 53 mila i bambini assassinati e ancora, più di 5 milioni coinvolti in un giro di prostituzione e pornografia.  “La politica deve fare molto” afferma la senatrice Anna Maria Serafini, Presidente della Commissione Parlamentare per l’infanzia. È d’accordo con la senatrice, Valerio Neri che ha sottolineato l’urgenza di provvedimenti decisivi: la nomina di un Rappresentate Speciale delle Nazioni Unite e, in Italia, l’istituzione di un Garante dell’infanzia.