I ricercatori del Museo di Archeologia e Antropologia dell’Università della Pennsylvania non hanno dubbi: il vino veniva usato in medicina già 5.000 anni fa dagli antichi egizi. Lo conferma l’analisi chimica condotta su alcune damigiane riportate alla luce dagli scavi, datate attorno al 3.150 a.C. In queste gli studiosi avrebbero rilevato traccie di erbe e resine a cui venivano riconosciute proprietà medicinali.Lo studio del gruppo di ricerca, guidato da Patrick E. McGovern, fornirebbe la prima prova chimica dell’uso di questi rimedi organici in medicina da parte degli egiziani. Prova, precedentemente testimoniata, solo da alcuni papiri risalenti al 1.850 a.C. Che il vino faccia bene alla salute è stato confermato anche da recenti studi. Se consumato con moderazione può determinare modificazioni strutturali ad alcuni componenti del sangue giovando a globuli rossi, piastrine e altri fattori della coagulazione. Ben note sono anche le proprietà anti-ossidanti, tanto che negli Stati Uniti è stata addirittura introdotta la possibilità di indicare sulle etichette dei   vini il contenuto di ‘resveratrolo’ che ritarderebbe l’invecchiamento cellulare dell’apparato cardiovascolare. Ma c’è di più: con tre bicchieri di vino alla settimana si limiterebbe “sensibilmente” il rischio di tumori al colon (per una percentuale del 68%).