Se per noi è il protagonista del risotto alla milanese, in molti paesi orientali lo zafferano – al pari di tantissime spezie – è considerato seriamente anche per le sue proprietà terapeutiche. In effetti, e come il suo bel colore dorato denuncia, lo zafferano contiene carotenoidi, oli essenziali e altri composti dalle proprietà diverse, da quelle digestive a quelle antisettiche o a quelle sul sistema nervoso.

Buon amico del cervello

A questo proposito sono svariate le ricerche che hanno riscontrato un effetto positivo dovuta all’assunzione di estratto di zafferano nel trattamento di svariati disturbi come depressione, ansia o decadimento delle funzioni cognitive. Tanto che già sono in vendita degli integratori a base di zafferano per trattare alcuni di questi disturbi (da assumere però unicamente dietro prescrizione del medico!). In questo ultimo filone va inserirsi questa promettente analisi da poco pubblicata sulla rivista Sleep Medicine che ha analizzato l’efficacia di questa spezia nel facilitare il sonno notturno.

La ricerca in breve

Un team di ricercatori cinesi di università presenti nella provincia dello Jiangsu ha individuato più studi nei quali sono stati testati gli effetti dell’estratto di zafferano (in dosi di parecchi milligrammi, va detto). Ovviamente la somministrazione ha riguardato diversi gruppi di persone: quelle esaminate sono state persone sane con problemi di insonnia, persone con diabete di tipo 2 e persone in trattamento di mantenimento con metadone.

Ebbene, lo zafferano è risultato efficace rispetto al placebo: un effetto confermato anche dalle risposte di tre questionari internazionali, ossia il Pittsburgh Sleep Quality Index (che valuta la qualità del sonno), l’Insomnia Severity Index (che valuta la difficoltà nell’addormentarsi e mantenere il sonno) e il Restorative Sleep Questionnaire (che valuta i disturbi legati al sonno non ristoratore).

Secondo le conclusioni dei ricercatori, l’integrazione di zafferano come trattamento per migliorare la qualità del sonno ha un’applicazione clinica promettente e priva di seri eventi avversi. Tuttavia, sono necessarie ulteriori indagini per confermare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine. E in attesa che arrivino, proseguiamo a gustarcelo nel risotto (ma non solo).