Roma – Definire Will Smith una leggenda è approssimativo? Per i fans e non che lo hanno accolto a Roma il paragone è scontato. Pochi attori possono vantare di aver incassato con il proprio film (a meno di mese dall’uscita) oltre 400 mln di dollari (di cui “solo” 230 mln negli Usa). Io sono Leggenda, tratto dall’omonimo romanzo di Richard Matheson, approderà nelle sale italiane l’11 gennaio. Scritto da Akiva Goldsman e diretto da Francis Lawrence (Constantine), il film vede come unico protagonista Will Smith nei panni di Robert Neville, ultimo uomo sopravvissuto ad un terribile virus. Scese le tenebre Neville “fronteggia” le vittime dell’epidemia, gli Infetti, che si aggirano spiandolo ed aspettando la sua resa. A fare da scenario una deserta New York. Il film oltre a toccare alcune delle paure che affliggono l’uomo dalla notte dei tempi, come quella di restare solo al mondo o di cosa si nasconda nel buio, vuole smentire la presunta inconciliabilità tra scienza e fede sottolineando che non esiste una distruzione completa ma ciò che muore ha la possibilità di rinascere. Will Smith non nasconde la sua continua ricerca di energie positive e che il finale del film incarna il sentimento di speranza di cui l’uomo si “nutre” per continuare a lottare e vivere. La stessa speranza che l’attore americano ripone in Barack Obama (candidato democratico alla presidenza) per un prossimo grande cambiamento negli Stati Uniti.Essendo nel Bel Paese, Will Smith ha parlato del suo rapporto fraterno con Gabriele Muccino, impegnato a Los Ageles nella preparazione del loro prossimo film (Seven Pounds). Inoltre ha aggiunto di voler lavorare con il suo amico Tom Cruise ma di non aver ancora trovato un progetto adeguato.