Due attentati suicidi hanno colpito ieri la città di Mosul, uccidendo almeno cinque persone e ferendone alcune decine. I leader iracheni hanno espresso solidarietà alla comunità cristiana della città ed espresso preoccupazione per la recente ondata di omicidi e trasferimenti forzati. Le autorità hanno promesso di inviare contingenti per permettere ai cristiani di fare ritorno alle loro case.  Le violenze, nonostante mesi di sforzi congiunti iracheno-statunitensi, continuano e la minoranza cristiana ne è sempre più spesso l’obiettivo dichiarato: undici cristiani sono stati uccisi negli ultimi dieci giorni e più di quattrocento famiglie sono state costrette a lasciare le loro abitazioni.  Il primo ministro Nouri al Maliki ha ordinato alle forze di polizia di proteggere i cristiani e di mettere in sicurezza le chiese. Il patriarcato caldeo ha espresso soddisfazione per le decisioni prese e ha
dichiarato di attendere con ansia i risultati di queste misure di protezione.