“Qualcosa non ha funzionato, ci vogliono regole nuove”. Così Giuseppe Fatati, presidente dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – ADI, alla presentazione romana del prossimo Obesity Day, fissato per il 10 ottobre: una giornata dedicata alla campagna di prevenzione e ai consigli terapeutici per chi è in grave sovrappeso, che si svolgerà in tutta Italia. Lo sconforto di Fatati si deve alle cifre: nonostante le massicce e martellanti campagne salutiste, il sostegno pubblicitario alla dieta corretta, messaggi e inviti vari, gli italiani, a tavola, restano indisciplinati. I dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità urlano: 67 uomini e 55 donne su cento sono obesi o in sovrappeso. La palma dei peggiori spetta ai lucani: percentuali allarmanti sia per gli uomini (34%) sia per le donne (42%). Ma è tutto il Sud, da Teramo a Trapani, a pesare di più. In Sicilia, 31 uomini e donne su cento litigano con la bilancia. In Calabria, ad eccedere con il giro vita sono 24 su cento (uomini) e 38 su cento (donne). Da questa instantanea della “silhouette” Italia si evince che sono le donne del Sud ad aumentare in modo più significativo il peso forma medio. Sulla sponda felice dei più tonici, primeggiano i piemontesi. Per loro percentuali quasi irrisorie di obesità: 12% gli uomini e 13% le donne. Promossi anche i marchigiani (13% gli uomini e 15% le donne), i sardi (16% e 14%) e i trentini (13% e 16%). Nella giornata dell’Obesity Day tutti i centri ADI offriranno gratuitamente ai cittadini informazioni sulla corretta alimentazione e sulla cura dietetica per combattere i chili di troppo. Perché, sostiene ancora Fatati “bisogna convincere queste persone che dimagrire non è impossibile, è solo difficile, ma con l’aiuto degli esperti giusti e’ un’impresa che tutti possono vincere”.