Si parte la mattina e si può scegliere tra una vasta gamma di escursioni.Tra gli itinerari a piedi si può scegliere quello che porta ai Bottacci del Guappero, piccola area palustre adiacente alla Villa, con una vegetazione composta di ontani e salici. Fra le erbacee palustri, accanto alle comuni cannuccia di palude e tifa, compaiono specie di maggior interesse, come Carex elata e Ludwigia palustris.  Oppure si può optare per il Passo di Dante, citato dal poeta nel XXXIII canto dell’Inferno a proposito della infinite contese che animavano gli opposti comuni di Pisa e Lucca. Il luogo gode di una vista amplissima, spazia infatti dalla campagna di San Giuliano fino alla città di Pisa e al litorale tirrenico, lasciando ammirare nelle giornate più terse le isole dell’Arcipelago Toscano.  Più impegnativo il percorso che porta al Monte Faeta, particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico (si trovano specie vegetali riparie ed endemiche), storico e sociale, poiché in epoca medicea furono qui realizzate opere di grande interesse architettonico ed idraulico per l’approvvigionamento della città di Pisa.  Un altro percorso porta alla Valle delle Fonti, con visita al cisternone dell’acquedotto mediceo, una grande piscina di raccolta della capienza di 388 metri cubi, sufficiente a far fronte alle necessità della popolazione, eredità dei Medici e che ancor alimenta fontane monumentali in Pisa, in Piazza dei Cavalieri, sul sagrato della Chiesa di San Francesco, in Piazza del Duomo.  Ancora, Monte Castellare, con visita alla Villa Bosniasky. Il monte ha rivestito una grande importanza in epoca etrusca, perché da qui proveniva buona parte dei materiali pietrosi che hanno costruito la Pisa etrusca. Pare che il luogo fosse stato stato utilizzato dai Romani come luogo di culto e come avamposto militare. All’interno dell’Area protetta del Monte si trova una villa impreziosita da un giardino terrazzato che porta il nome di Sigismondo Bosniasky, estroso intellettuale polacco, da dove è possibile ammirare uno stupendo panorama.    Sempre a piedi è raggiungibile il Monte Verruca e da qui visitare la Certosa di Calci fondata nel 1366, e situata in una valle stupenda, non per nulla detta un tempo “Valle Graziosa”. E c’è un’opportunità anche per gli appassionati di incisioni rupestri: la visita al Moriglion di Penna, una sassosa collina calcarea del Monte Pisano che, nonostante superi di poco i 500 metri, rappresenta una vetta di tutto rispetto. Per gli appassionati della bicicletta ci si può dilettare lungo il percorso dell’acquedotto storico del Nottolini, realizzato nell’Ottocento e che serviva Lucca di acqua di ottima qualità; si possono conoscere le mura cinquecentesche che circondano il centro storico di Lucca in perfetto stato di conservazione e che offrono un bellissimo viale alberato lungo 4 km, nonché l’Orto Botanico. Dalla passeggiata sopra le Mura, volgendo lo sguardo all’interno, si ammirano gli antichi palazzi e le numerose chiese di cui è ricca Lucca. Anche il Parco fluviale è raggiungibile in bici, e da qui è d’obbligo la visita alla Rocca di Ripafratta, fulcro di un  vasto sistema difensivo di questa delicata zona di confine, così come il Padule di Bientina alle pendici del Monte Pisano, un’area protetta, estesa per circa 160 ettari, provvista di camminamenti e di strutture per l’avvistamento dell’avifauna Ma per riposarsi e ritrovare per incanto tutte le energie, Villa Marta, tutta da godere. Ci accoglie un vasto e accogliente salone affacciato sul verde del giardino all’italiana con il soffitto a travi. L’impagabile luce di Toscana entra a fiotti dalle grandi porte-finestre velate da bianche tende. Ad accrescere l’atmosfera piacevole e di Villa Marta vi è l’ospitalità premurosa, cordiale e attenta di Andrea Martinelli che gestisce l’hotel con la moglie Alessia.  Albergo Villa Marta – Via del Ponte Guasperini 873
Loc. San Lorenzo a Vaccoli
55100 Lucca
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