Dopo aver trionfato alla Festa del Cinema di Roma, aver ricevuto l’Oscar per la Miglore Sceneggiatura ed aver incassato negli USA oltre 140 mln di dollari (ai quali si aggiungono i 60 mln nel resto del mondo), finalmente approda nelle sale italiane l’atteso Juno di Jason Reitman (Thank you for smoking). Juno, film indipendente costato solo 6 milioni di dollari, narra il passaggio dall’adolescenza all’età adulata di Juno MacGuff (la brava Ellen Page). Dopo aver fatto sesso con il suo ragazzo, la schietta adolescente resta incinta. A questo punto scatta il quesito sul quale si sviluppa l’intero film: cosa farne del bambino? Juno, scartando l’opzione aborto, con l’aiuto dell’amica Leah (Olivia Thirlby) troverà Mark (Jason Bateman) e Vanessa (Jennifer Garner), una coppia benestate desiderosa di adottare il bambino. Il passare dei mesi ed i cambiamenti fisici di Juno rispecchiano la sua crescita interiore. Con la complicità del padre e della matrigna, Juno affronterà il problema a testa alta non curandosi degli sguardi “stupiti” della società giudicatrice che la (e ci) circonda. Il personaggiuo di Juno è nato dall’immaginazione dell’ ex spogliarellista Diablo Cody. Scoperta da Mason Novick, uno dei produttori del film, dopo aver letto per mesi il suo blog le ha chiesto se per caso scrivesse sceneggiature. Diablo Cody gli rispose che aveva scritto Candy Girl, un libro ispirato alle sue esperienze nel mondo del sesso. Dopo aver trovato un editore (la Gotham Books) per il libro, l’eccentrica scrittrice si è messa al lavoro sulla sceneggiatura di Juno. Adoperando uno stile umoristico accompagnato da un linguaggio contemporaneo, Diablo Cody in soli due mesi è riuscita a portato a termine il suo lavoro. La sceneggiatura, oltre a regalarle l’Oscar, le ha permesso di entrare di forza nel patinato mondo di Hollywood. Non a caso lo stesso Reitman le sta producendo il suo prossimo film e Steven Spielberg l’ha contattata per il pilota di una nuova serie tv. Juno è stato accompagnato da stumentalizzazioni e polemiche considerando il suo messaggio a favore della vita. Giuliano Ferrara, leader della lista Pro-life, ne aveva fatto una bandiera antiabortista. Ma ad una più attenta lettura del film si può notare come le chiavi di lettura siano molteplici. Inanzitutto il realismo della storia tratta gli adolescenti senza condiscendenza. Come ha dichiarato Diablo Cody Sicuramente è una questione delicata. Si potrebbe affermare che questo film sia un inno alla vita e alla nascita di un bambino, oppure che si tratti di un film su una giovane emancipata che sceglie di continuare ad essere emancipata. O anche, si potrebbe leggere come la storia di un amore difficile, una riflessione sulla maturità, aggiunge la sceneggiatrice, che solleva diverse questioni sull’amore, la libertà, il matrimonio  e quello che faremo da grandi. Ai posteri l’ardua sentenza.