Un filo dorato lungo una vita. Tra i vicoli di una Barcellona in pieno Medioevo, costretta ad una difficile convivenza tra Inquisizione e vecchi istituti feudali, rifugio e libertà, dove mercanti e banchieri sempre più influenti ne determinano le nuovi sorti, fugge il piccolo Arnau, figlio di un servo fuggiasco. Per Longanesi, “La cattedrale del mare”, Falcones Ildefonso, pp. 642, 2006, euro 18,00.

Tra il 1320 e il 1384 la vita di Arnau si legano indissolubilmente alla contemporanea costruzione della Cattedrale di Santa María del Mar, la cattedrale del popolo di Barcellona. Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della cattedrale del popolo. E all’ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno. Nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt’oggi incarna lo spirito di Barcellona. Sullo sfondo, un Medioevo terrifico di guerre e pestilenze, carestie e conflitti religiosi, amori tormentati e soprusi d’ogni genere: dall’Inquisizione che minaccia la già non facile convivenza tra musulmani, cristiani ed ebrei, alle punizioni terribili per le mogli adultere e le esecuzioni pubbliche, dai matrimoni combinati all’amore proibito.

Indimenticabile resta Arnau, personaggio eroico che nasce servo e sale tutti i gradini della scala sociale, fino a diventare Signore dopo essere passato per una serie infinita di peripezie e tradimenti, ma anche amori e amicizie sincere. Altrettanto indimenticabili i tanti personaggi di cui il protagonista si circonda in una continua contrapposizione tra il bene e il male: tra l’autentico spirito catalano e ciò che non ne fa parte costituisce il nucleo profondo di un racconto che si legge con avidità, sullo sfondo delle luci e delle ombre di un Medioevo dal fascino innegabile.