Imperatori, consoli, papi, condottieri e politici. Roma è conosciuta per i segni lasciati da uomini illustri. E le donne? Che pure hanno fatto la storia senza clamori? Quella storia è stata cancellata dagli storici. Ma a restituire visibilità a queste donne nell’ombra ha pensato la casa editrice Iacobelli con Roma.Percorsi di genere femminile.Una guida molto particolare, curata da Maria Pia Ercolini che da sempre promuove la visibilità delle donne nella cultura e nella società. Sceglie un percorso simbolico che partendo dalla Casa internazionale delle donne, in via della Lungara (edificio che per secoli ha simboleggiato l’oppressione femminile e che oggi al contrario rappresenta il centro della solidarietà culturale femminile) comprende Villa Farnesina, l’Accademia dei Lincei, l’Orto botanico, il palazzo e la galleria Corsini, tappe che rilette in chiave femminile, evidenziano pregiudizi e dimenticanze che per anni hanno offuscato il contributo storico delle donnne.Un’idea che nasce da un’ esperienza didattica e come tale vuole tornare alla scuola per riportare in aula la Roma delle donne.Ma perchè scrivere una guida di Roma al femminile? Ci risponde efficacemente Aureliana Di Rollo nell’argomentata introduzione al testo. Per “dare spazio e prominenza alle figure femminili, raccontare il loro ruolo nei fatti storici, infrangendo laddove possibile gli stereotipi…usare un linguaggio rispettoso delle differenze, smascherare i tentativi di umiliare, sottomettere, cancellare la differenza di genere, cercando di ri-narrare storie note con una lingua e con un’ottica non androcentrica. Perchè come ci ricorda Simon de Beauvoir, “la disputa continuerà finchè gli uomini e le donne non si riconosceranno come simili”.