Le escursioni interessanoterritori diversi per cultura e tradizione ma uniti dal comune esseredolomitici. Percorrerli significherà riscoprire il fascino di cime cheimperiosamente oggi travalicano i confini e che divengono – forti delriconoscimento Unesco di Patrimonio dell’Umanità – affermazione di unità delterritorio alpino. Ogni itinerario è accompagnato dauna cartina e da 119 foto spettacolarie inedite, scattate dall’autore adocumentare una bellezza che le parole difficilmente possono raccontare. Dalgruppo del Latemar alle Pale di San Martino, dall’Alpe di Fanes alla Croda daLago, da Braies alle le Tre Cime di Lavaredo, i percorsi descritti nonpresentano difficoltà tecniche particolari e sono dunque praticabili da tuttigli escursionisti.Essi, scrive l’autore EnnioPoletti  nell’introduzione, “costituiscono una minuscola parte di ciò chele Dolomiti sono in grado di offrire agli appassionati dimontagna, ma gli itinerari scelti, coprendo diversi gruppimontuosi fra i più importanti, danno modo, a chi avrà la fortuna dipercorrerli, di comprendere cosa significhi camminare circondati daquesti magnifici giganti.I sentieri descritti appartengonotutti alla rete CAI e possono essereritrovati, in scala 1:25000 o 1:30000, nelle cartine topografiche piùdiffuse. Chi ha curiosità per i vasti panorami, per la varietà dei colori,per i momenti di solitudine, per i rumori ovattati del bosco, per iprofili che lentamente sfumano lontani, per ilfischio della marmotta che fugge, per i balzi di un capriolo impaurito oper gli orizzonti oltre i quali la mente può volare, non rimarrà delusodai sentieri dolomitici.Nonostante il turismo di massasia diventato sempre più invadente, è sufficiente allontanarsi leggermentedai luoghi raggiungibili in auto o dai rifugi brulicanti di personeaffamate in attesa della loro razione di polenta e funghi, per scoprire unmondo ancora capace di regalare, gratuitamente, emozioniindimenticabili. Nel diario di un bivacco un giorno lessi una frase che misento di condividere pienamente: “la vita non si misura in anni, ma colnumero degli attimi che ti lasciano senza respiro”.