Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler (ULRICH MOHE) è l’abile, spietato solerte agente HGW XX/7 della famigerata Stasi, la Polizia di Stato che crea un clima di terrore trai cittadini della DDR (la Repubblica Democratica Tedesca). È ineccepibile e freddo, ma al tempo stesso votato alla causa, fedele e nutrito di ideali.

Per la sua abilità e lealtà il tenente colonnello Anton Grubitz (ULRICH TUKUR) gli affida il compito di mettere sotto stretta sorveglianza il drammaturgo di successo Georg Dreyman (SEBASTIAN KOCH), autore apprezzato e fra i più importanti intellettuali dal regime comunista, su cui nutre sospetti. In realtà non è il solo ad avere un motivo per cercare di incriminarlo. In particolare il ministro della cultura Bruno Hempf (THOMAS THIEME) vorrebbe farlo imprigionare per avere via libera con la sua compagna Christa-Maria Sieland (MARTINA GEDECK), celebre attrice teatrale, di cui è invaghito.

Con sofisticati sistemi di intercettazione il capitano Gerd Wiesler entra nelle loro vite registrando ogni loro passo, ogni parola, ogni atto. Ma la caduta del Muro di Berlino è vicina ed un nuovo sentimento aleggia nei cuori della gente: l’umanità si opporrà all’oppressione.

L’esordio alla regia di Florian Henckel von Donnersmarck è assolutamente degno di nota: dopo essersi imposto all’attenzione del pubblico con alcuni apprezzati cortometraggi (fra cui Dobermann e The Templat), ha condotto una vasta ricerca d’archivio, intervistando esperti di storia e testimoni del tempo, per scrivere la sceneggiatura del suo primo lungometraggio.

Il risultato del suo impegno è LE VITE DEGLI ALTRI, nelle sale italiane dal 6 aprile, un film in cui l’autore racconta la storia della DDR (1949-1989), all’insegna della verità più assoluta, evitando i cliché che finora hanno caratterizzato il resoconto di quel periodo storico. Dopo aver condotto un’intensa ricerca durata quasi quattro anni, Florian Henckel von Donnersmarck è stato consigliato e sostenuto da numerosi professionisti esperti in materia fra cui l’ex colonnello della Stasi, Wolfgang Schmidt. L’approccio anticonvenzionale mostra come i meccanismi che all’inizio hanno sostenuto la DDR abbiano in ultima analisi condotto alla sua fine.

Nel 2006 LE VITE DEGLI ALTRI ha ricevuto quattro Premi del Cinema Bavarese ed ottenuto il giudizio di “film di particolare valore storico” da parte della Commissione di Valutazione dei Film Tedeschi. Successivamente ha vinto gli European Film Award (come Miglior Film, Miglior Attore, Migliore Sceneggiatura), ha avuto la Nomination al Golden Globe 2007 come Miglior Film in Lingua Straniera fino al massimo riconoscimento appena ottenuto del Premio Oscar come Miglior Film in Lingua Straniera.