La questione dei seggi italiani è uno dei pochi ostacoli che ancora impediscono ai ventisette paesi dell’Unione europea di approvare, dopo quasi un decennio di
discussioni, il nuovo trattato. Ieri, nell’ultimo dibattito tra i ministri degli esteri prima del vertice di Lisbona che comincia giovedì, l’unico grande problema politico è stato
il rifiuto dell’Italia del nuovo progetto di ripartizione dei seggi del parlamento europeo. Il governo dell’ex mette fine alla storica parità di seggi tra Italia, Gran Bretagna
e Francia, un equilibrio mantenuto per tradizione più che per popolazione.