Un gruppo di ricercatori internazionali, tra i quali spicca il team italiano del Laboratorio di Epigenetica del Dulbecco Telethon Institute, ha scoperto che la porzione di Dna, considerata inutile, risponde ad un preciso programma genetico.Ciò che veniva definito “Dna spazzatura”, perché composto da sequenze “base” ripetute milioni di volte, ai quali gli studiosi non riuscivano a dare un significato, non verrà più appellato così. Infatti i ricercatori hanno scoperto che quella “parte oscura” (quasi la metà) del genoma umano oltre a comportarsi esattamente come i geni (che rappresentano il 2% del Dna) permette il normale funzionamente di questi ultimi.Alcune delle sequenze ripetute (la cui origine dipende dai trasponsoni, segmenti di Dna che si spostano all’interno del cromosoma) vengono trascritte durante il differenziamento della cellula. Altre si inseriscono in prossimità dei geni influenzanodo la vita della cellula stessa come ad esempio la mutazione da sana a tumorale.La ricerca, pubblicata dalla rivista Nature Genetics, servirà nella comprensione di quei meccanismi epigenetici che non comportano cambiamenti nel codice del Dna ma modificano il fenotipo (insieme delle caratteristiche influenzate dai geni presenti nel genoma) dell’individuo.L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), Telethon e la Compagnia di San Paolo hanno finanziato la ricerca in Italia.