La violenza esplosa il 23 agosto nella regione dell’Orissa si è diffusa in altri tre distretti, dichiarano fonti ufficiali indiane. La crisi, scatenata dall’assassinio di Swami Laxmanananda Saraswati, leader del movimento indù Vishva Hindu Parishad (Vhp), ha causato quattordici vittime, principalmente tra i cristiani, considerati autori dell’omicidio. Fonti della polizia indiana hanno, invece, parlato di normalizzazione nelle strade della città di Jammu e nei distretti limitrofi dopo due mesi di scontri
tra indù e musulmani sulla questione della terra concessa dal governo ai pellegrini indù, decisione che aveva scatenato la rabbia degli islamici locali.