La programmazione al Mediamuseum del 36° Flaiano Film Festival prevede alle ore 18,45 in Sala rossa “Dr. Stranamore” di Stanley Kubrick: psicopatico generale d’aviazione USA, deciso a salvare il mondo dal complotto comunista, è pronto ad attaccare l’Unione Sovietica con armi nucleari. Uno dei pochi capolavori di satira politica nella storia del cinema che riflette gli incubi apocalittici dei primi anni ’60.Sempre di Kubrick alle ore 20,45 “Shining” con Jack Nicholson: dal romanzo (1977) di Stephen King: sotto l’influenza malefica dell’Overlook Hotel sulle Montagne Rocciose dove s’è installato come guardiano d’inverno con moglie e figlio, Jack Torrence sprofonda in una progressiva schizofrenica follia che lo spinge a minacciare di morte i suoi cari. Più che un film dell’orrore e del terrore, è un thriller fantastico di parapsicologia che precisa, dopo 2001: Odissea nello spazio e Arancia meccanica, la filosofia di S. Kubrick. L’aneddotica di Stephen King diventa fiaba e rilettura di un mito, di molti miti, da quello di Saturno a quello di Teseo e del Minotauro, per non parlare del tema dell’Edipo. Il prodigioso brio tecnico-espressivo è al servizio di un discorso sul mondo, sulla società e sulla storia. Totalmente pessimista, Kubrick nega e fugge la storia, ma affronta l’utopia riaffermando che le radici del male sono nell’uomo, animale sociale, ma non negando, anzi esaltando, la possibilità di una riconciliazione futura, attraverso il bambino e il suo shining (luccicanza) e quella di una nuova e diversa concordia.In Sala azzurra alle ore 18,45 sarà proiettato “Resident Evil: extintion”.Alle ore 20,30 cinema e sport con “Un mercoledì da leoni”: tre inseparabili amici furoreggiano col surf sulle spiagge della California negli anni ’60. Il tempo passa, la vita li divide, ma le grandi ondate ritornano. Scandito su 4 tempi che sono 4 stagioni e 4 celebri mareggiate (estate ’62, autunno ’65, inverno ’68, primavera ’74) e che quasi corrispondono alle burrasche politiche (dalla morte di Kennedy allo scandalo del Watergate), non è soltanto un film sul surf e la sua mistica eroica (come l’ha praticato lo stesso J. Milius), ma anche una malinconica saga sull’amicizia virile, su una generazione americana segnata dal malessere esistenziale e dalla guerra del Vietnam. Uno dei più misconosciuti film dei ’70. Eppure la sua importanza – non soltanto sociologica – è pari a quella di Il cacciatore di Michael Cimino, uscito nello stesso anno.In Sala Cinema 3 alle ore 18,30 per la rassegna sull’evoluzione è la volta di “Jurassic Park”: un ambizioso imprenditore miliardario costruisce in un’isoletta al largo del Costa Rica un grandioso parco di divertimenti a tema – Jurassic Park ovvero Dinosauroland – popolandolo di rettili preistorici di varie dimensioni e specie che sono stati clonati dal DNA di dinosauri estinti, ricavato da insetti preservati nell’ambra che milioni di anni fa ne avevano succhiato il sangue. Inevitabilmente gli animali sfuggono al controllo umano con conseguenti disastri.Si prosegue alle ore 20,45 con il cinema austriaco, “Vertigine” di Otto Preminger: la bella Laura Hunt è trovata assassinata nel suo appartamento di New York con una revolverata che le ha sfigurato il viso. Il tenente McPherson indaga, appassionandosi al caso in modo ossessivo. Da un romanzo di Vera Caspary, sceneggiato da Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Betty Reinhardt. Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin (“Laura”) incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. Alcune scene furono dirette da R. Mamoulian, poi sostituito dal produttore D.F. Zanuck con Preminger. 3 minuti tagliati poco dopo l’uscita del film sono stati reintrodotti in certe versioni video.Nella Sala Radio e Tv alle ore 20,45 “Base Luna chiama terra” per la rassegna sulla fantascienza: i primi arrivati sulla Luna scoprono tracce di una precedente spedizione avvenuta intorno al 1899. Ispirato al romanzo (1901) di Herbert George Wells, si avvale di buoni effetti speciali di Ray Harryhausen e di un gustoso cammeo di Peter Fin.Nella Sala Flaiano 4 alle ore 18,45 “Le comiche” di Buster Keaton”.Alle ore 20,45 “A ciascuno il suo (cinema) ed alle ore 21,00 “Il cappotto” di Alberto Lattuada con Renato Rascel, omaggio a Gogol per i duecento anni dalla morte: dal racconto Šinel’ (1842) di Nikolaj Gogol’: a Pavia negli anni ’30 Carmine de Carmine è un umile scrivano comunale che spera in un avanzamento nella scala sociale. L’acquisto di un bel cappotto è il primo passo, ma gli viene rubato. Uno dei primi film italiani d’autore a svincolarsi dal nodo neorealista. Sceneggiato da Luigi Malerba e Cesare Zavattini, il film raffredda la dimensione patetica e melodrammatica del racconto gogoliano e ne accentua razionalmente quella ironica e satirica in equilibrata coesistenza tra realistico e fantastico. Suggestiva ambientazione a Pavia e ottima prova di R. Rascel nel suo ruolo drammatico. Fotografia di M. Montuori, musiche di F. Lattuada.Infine nella Sala d’Annunzio e il cinema, per la rassegna dedicata ai documentari di Stefano Falco sarà proposto “Ignazio Silone, dalla parte dell’uomo”: il documentario ritrae attraverso un percorso storico la figura, gli ideali e l’opera di Ignazio Silone e offre l’occasione anche con interviste in video dello stesso scrittore, di aggiornare alcuni aspetti che ne caratterizzano la conoscenza, attraverso le esclusive testimonianze di Indro Montanelli, Darina Silone, Giuseppe Tamburrano e don Flavio Peloso.