“Montagne di rifiuti stanno bruciando nelle strade di Napoli e stanno portando alla luce la realtà dell’Italia Meridionale. La combinazione di uno Stato debole e del potente crimine organizzato rende alcune aree del paese ingovernabili”.Secondo Gabriel Kahn, corrispondente del WSJ, “a Napoli questa combinazione ha creato una miscela tossica che ha paralizzato la città, creato seri rischi alla salute e rivelato l’incapacità del governo ad affrontare anche i problemi fondamentali della vita urbana”. Se da un lato l’articolo parla di “disperate ma inutili misure prese dalle autorità” nell’ultima settimana, dall’altro evidenzia come “la Camorra mantenga uno stretto controllo sul business dei rifiuti e, con il peggiorare della situazione, i profitti e il potere della Camorra stia crescendo”.Gabriel Kahn ricorda, infatti, come la crisi sia iniziata tredici anni fa quando le discariche campane iniziarono ad essere sature; “da allora la Camorra ha potuto stabilire il suo controllo sul business dello smaltimento dei rifiuti, infiltrandosi così profondamente nel sistema da sconfiggere ogni tentativo dello stato di risolvere la situazione”.Anche lo stato d’emergenza porta benefici al crimine organizzato “perchè permette ai Comuni di affidare più velocemente gli appalti evitando i controlli altrimenti necessari per garantire che le aziende partecipanti non abbiano connessioni con il crimine”. Come ha dichiarato Franco Roberti, pubblico ministero a Napoli, “la attuale crisi è in parte il risultato di una situazione creata dalla Camorra. Per decenni ha gestito il business illegale ma ricco dei rifiuti tossici dell’Italia settentrionale scaricandoli in Campania, in discariche comunali o in discariche illegali. Questo fatto ha provocato la saturazione delle discariche campane”.