“No problem”, oltre ad essere l’espressione per farsi coraggio nei momenti in cui si viene travolti da problemi improvvisi, è anche il titolo del nuovo film di Vincenzo Salemme. Arturo Cremisi (Vincenzo Salemme), attore 50enne, sembra aver raggiunto una certa notorietà come protagonista di una serie televisiva nella quale interpreta il ruolo del padre ideale che tutti vorrebbero avere, un padre che ama il figlio e che per lui sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa. Il bambino della serie è Federico (Giulio Maria Furente) una creatura apparentemente dolce e innocente, amato da tutti ma dall’animo infido e bastardo come può diventarlo chi conosce fin da giovane i meccanismi dello spettacolo. A curare la carriera di Federico è la madre Barbara (Iaia Forte), press agent di ferro, con conoscenze importanti nelle stanze del comando.  Un giorno nella vita di Arturo entra in scena Mirko (Leonardo Bertuccelli), sei anni, minuto, capelli scuri, uno sguardo impaurito, quasi implorante. Una famiglia allo sfascio alle spalle, un padre morto, una madre giovane bella e ribelle (Aylin Prandi), uno zio squinternato (Giorgio Panariello). Finzione e realtà si confondono al punto che Mirko, per una sorta di transfert, sceglie come padre Arturo che sarà così costretto ad interpretare anche nella vita il ruolo della fiction: l’una diventerà specchio e ispirazione dell’altra.  Non meno importante è il ruolo dell’agente di Arturo, Enrico Pignataro (Sergio Rubini), più impegnato a stravolgere la lingua italiana con continui “strafalcioni” in pugliese, che alla carriera del suo unico cliente. Lo si osserva per quasi tutto il film in un’inarrestabile corsa alla ricerca del lusso e di quella vita mondana tipica dei divi televisivi. Un personaggio untuoso e miserabile che arranca ai margini dello star system (come lo ha definito lo stesso Salemme). A Giorgio Panariello invece è toccato il ruolo di Antonio, lo zio matto di Mirko, un elemento chiave per la vita e la tranquillità del bambino. Un ruolo che permette all’attore non solo di divertire il pubblico in sala, ma anche di mettere in evidenza le sue doti trasformiste e piene di fantasia.  Con No Problem Vincenzo Salemme cerca di ricreare al cinema lo stesso divertimento che allestisce in teatro. Una commedia fatta di sentimenti che spinge il pubblico a riflettere sulla vita degli attori, spesso costretti ad “indossare” anche nella vita di ogni giorno il loro personaggio. No problem aspira ad essere anche una metafora del successo poiché spesso tutto sembra dipendere dai dati Auditel e dall’immagine che alla gente arriva dell’attore e dal personaggio interpretato. Salemme, nella veste di regista, attore e sceneggiatore, regala non solo un film divertente dai ritmi incalzanti, ma ci spinge anche ad una profonda analisi, senza mai cadere in inutili moralismi. Le musiche del film sono di Gigi D’Alessio.