Gli amanti della buona musica hanno promosso a pieni voti la maratona mozartiana che si è tenuta all’Auditorium della Conciliazione di Roma. Nella prima parte ha brillato l’esibizione del giovanissimo pianista Jacopo Giovannini alle prese con le Dodici Variazioni sulla canzona infantile francese ‘Ah,vous dirais-je Maman’, la Sonata in Mi Minore K.304 con Pavel Vernikov al violino e Konstantin Bogino al pianoforte, l’interpretazione pianistica della Sonata in Do Maggiore K.330 di Roberto Cappello e infine il mezzosoprano Emanuela Deffai con i Lieder per voce e pianoforte. Nella seconda parte l’Orchestra Sinfonica di Roma e Bruno Canino al pianoforte diretti da Francesco La Vecchia e hanno proposto il Concerto N.20 in Re Minore K.466, il Concerto N.21 in Do Maggiore K.467. La platea ha potuto così gustarsi il perfetto ed emozionante connubio tra pianoforte e orchestra nell’Andante del KV 467. Le allegre quattro ore di musica si sono concluse con la Sinfonia ‘Jupiter’ K.551, l’ultima composizione sinfonica di Mozart, il cui finale annovera tra le più stupefacenti combinazioni contrappuntistiche di tutta la storia della musica. Ma dal momento che “non si vive di solo Mozart”, l’Orchestra Sinfonica, sotto la direzione di La Vecchia, sarà di scena il 29 e il 30 gennaio all’Auditorium della Conciliazione con il seguente programma: la Sinfonia in mi bemolle maggiore Hob. I n.103 di Franz Joseph Haydn e la Sinfonia n.6 ‘Pastorale’ in Fa maggiore op.68 di Ludwig Van Beethoven. Chiave di lettura della Sinfonia n.6 è il motto, aggiunto dallo stesso Beethoven nell’intestazione del manoscritto, che recita “Più espressione di sensazioni che pittura”. Nell’opera, strettamente descrittiva, non vi è “nessuna pittura, ma un qualcosa in cui vengono espresse le emozioni che il piacere della campagna suscita negli uomini, e in cui siano descritti alcuni sentimenti di vita campestre”. Buon ascolto!