Scultura e fotografia si integrano e si completano con un rimando continuo e speculare, in un appuntamento in cui emerge l’estro di due artisti contemporanei di grande levatura: Emilio Anselmi Mitia, scultore, e Alessandro Fornili, fotografo. Sabato 30 giugno 2007 alle ore 18.30 al Museo della Bilancia a Campogalliano (Mo), Giovanni Anceschi presenterà l’inaugurazione di “Pesa sulle cose la luce”.É Alberto Tassi, Assessore alla Cultura di Campogalliano, a sottolineare l’importanza dell’evento sia per le diverse location in cui si colloca (la mostra sarà infatti allestita tra Museo della Bilancia, Oratorio di San Rocco e Piazza Castello) che per la sua “forte rilevanza anche extraterritoriale”. L’esposizione, aperta al pubblico il sabato e i festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, sino al 2 settembre, è la celebrazione di un’amicizia tra i due artisti che dura da tempi lontani, e riflette la ricerca di una realtà in cui la luce “pesa” in tutto ciò che ci circonda. Se le sculture di Anselmi materializzano figure primitive, “imprevedibili all’occhio, alla luce, allo stato d’animo, specchio e concentrazione dell’universo”; le fotografie di Fornili svelano passo passo una fisionomia particolare, documenti e architetture che disegnano corrispondenze ed accordi cromatici, tracce spirituali di un progetto creativo che respira la sensazione tattile delle forme e subito le trasforma in visioni vaghe e impalpabili. Anselmi crea le sue sculture senza nessuna idea di forma, se non quella suggeritagli dalle caratteristiche dei materiali: la struttura racchiude segretamente il codice nel suo sviluppo, nella sua metamorfosi, utilizzando ciò che non si vede: ma esiste. Il suo pensiero si concretizza in Migrazioni, opera alta due metri che verrà collocata in Piazza Castello, a Campogalliano: la luce visualizza la narrazione dello scultore, dove l’equilibrio tra i diversi gruppi di uccelli in volo produce insolite sensazioni in rapporto ai giochi, di pieni e di vuoti, plasmati dai riflessi. Le immagini di Fornili sono invece frammenti di un vissuto giocate sul doppio senso, che traggono energia dall’equilibrio che modifica lo spazio, tra ricerca estetica e rapporto utopico con l’oggetto. Il legame che unisce le opere dei due artisti crea così un filo conduttore specialissimo che, sino all’ultima opera, non può che tenere col fiato sospeso i visitatori.Museo della Bilancia, Campogalliano (Mo)30 giugno 2007, ore 18.30
Informazioni  Centro della Cultura tel.059.527021Museo della Bilancia tel. 059.527133