Anche questa edizione del Berto conferma una tendenza in atto da tempo: la prevalente partecipazione delle donne con una preferenza per il romanzo di formazione.La cinquina dei finalisti è infatti composta da un unico uomo, Roan Johnson, che con il suo Prove di felicità a Roma Est (Einaudi) dovrà vedersela con un quartetto d’eccezione (e agguerrito) tutto al femminile composto da la calabrese Angela Bubba con La casa (Elliot), la raffinata Valentina Fortichiari con Lezioni di nuoto (Guanda), la giovanissima Giulia Villoresi con La panzanella (Feltrinelli) e la già celebrata, mediaticamente s’intende, Silvia Avallone con Acciaio (Rizzoli).Ma se la narrativa si tinge sempre più di rosa, stessa cosa accade per la critica letteraria. Angela Francesca Gerace dell’Università della Calabria e Giovanna Messina dell’Università di Padova si sono aggiudicate le due borse di studio “Giuseppe Berto” – ognuna del valore di euro 3000 – per tesi di laurea su autori del Novecento italiano, introdotte ques’anno per la prima volta nel bando del concorso letterario con una commissione composta dai docenti universitari Nicola Merola ed Enza Del Tedesco.La tesi di Angela Francesca Gerace Sperimentazione narrativa, inquietudine e fantastico: “Esperimento di magia” di Dino Buzzati è un’attenta disamina dei ventuno racconti di cui si compone l’opera buzzatiana. Un’analisi che, pur evidenziando il motivo pilota dell’inquietudine, intrecciato a contesti di sapore fantastico e inserito nella cornice della magia del quotidiano, non tralascia i più generali aspetti stilistico-formali, contenutistici e narratologici dei racconti, né il loro significato culturale.Giovanna Messina con “Sillabari” di Goffredo Parise. Storia e storie di un uomo indiretto si concentra invece sulla lettura testuale dell’opera del narratore vicentino pubblicata nel 1984, che raccoglie i racconti comparsi nel 1971, Sillabario n. 1, e nel 1982, Sillabario n. 2, offrendo un proprio originale punto di vista rispetto alla tanta, e autorevole, critica che già si è espressa su questo lavoro. La tesi, infatti, sostiene che per Parise il vedere, come strumento conoscitivo della realtà, domina più livelli del testo attraverso strategie narrative polimodali, mentre è oggetto di una vera e propria tematizzazione soprattutto nei personaggi in cui il narratore proietta se stesso e la propria sensibilità visiva. Entrambe verranno presentate a Ricadi sabato 5 giugno alle ore 17:30 (Centro Congressi “Giuseppe Berto”) in occasione della proclamazione del vincitore della XXII edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto opera prima e alla presentazione del progetto Architetture di un’anima, programma di attività culturali dedicate a Giuseppe Berto, promosso dalla Fondazione Taormina Arte.