Ad annunciarlo è Alessio Fasano, Direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia e Biologia Mucosale dell’Università del Maryland a Baltimora, durante il suo intervento al Congresso Internazionale sulla Celiachia in corso a Genova e organizzato dall’Associazione italiana Celiachia. La patologia nasce dall’intolleranza permanente ad una proteina presente nel grano, nel frumento, nel farro, nel kamut ed altri cereali. E soltanto in Italia sono 75.000 le persone colpite, senza considerare tutti coloro che non sanno di essere celiaci.Ad oggi, la sola cura resta la dieta, con la quale si possono evitare tutti i cibi che procurano la produzione di auto-anticorpi e la reazione infiammatoria a livello dei villi intestinali(le strutture implicate nell’assorbimento dei cibi digeriti), che ne causano il totale appiattimento.Il vaccino intende, quindi, bloccare l’azione autoimmmune e “riprogrammare” il sistema immunitario dei celiaci, per indurlo a tollerare il glutine.”Si tratta di una pillola che impedisce il passaggio del glutine nella mucosa e di entrare nei canali epiteliali intestinali. Questo blocco del trasporto della proteina avrebbe un effetto positivo perché non consente l’innesco della reazione immunitaria”, ha spiegato Carmen Gianfrani, dell’Istituo di Scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino, sulla base dello studio di Fasano.Per ora, il vaccino è stato testato su volontari celiaci, ma i risultati dello studio non sono stati ancora pubblicati. L’auspicio dei ricercatori è di ottenere la pillola curativa entro 5 anni.