Riprendimi, nuova commedia di Anna Negri in uscita l’11 aprile, dopo aver partecipato all’ultimo Sundace Film Festival, ha suscitato l’interesse della società di produzione di Brad Pitt che ne vorrebbe girare un remake americano. Il film, prodotto dalla Bess Movie di Francesca Neri, racconta in modo tragicomico la storia di una separazione attraverso l’espediente narrativo del “mockumentary” o finto documentario. Così due documentaristi Eros (il bravo Alessandro Averone) e Giorgio (Stefano Fresi) si ritrovano a documentare 24 ore su 24 una giovane coppia: l’attore Giovanni (Marco Foschi) e la montatrice Lucia (Alba Caterina Rohrwacher), per mostrare l’aspetto dell’insicurezza economica e del precariato dei lavoratori dello spettacolo. Una crisi dal sapore adolescenziale colpisce Giovanni che decide di lasciare la moglie e il figlio piccolo per imbarcarsi in una nuova storia d’amore con Michela (Valentina Lodovini), dottoressa anche lei precaria… Se da una parte il mockumentary si prende gioco dei reality show dall’altra permette una narrazione molto più libera perché imita la casualità della vita stessa. Continua la regista: L’agilità di mezzi ed un abbassamento di costi ha favorito l’improvvisazione degli attori. Riprendimi è stato un esperimento di cinema indipendente per verificare se in Italia sia possibile girare un film a basso costo con le nuove tecnologie digitali (è stata adoperata la cinepresa Panasonic 200 P2 HD Pro). Anna Negri ha voluto raccontare la perdita di una coscienza collettiva, un malessere sociale che si esprime solo nell’ossessione della riuscita personale. Tiriamo un bel sospiro di sollievo e cerchiamo di guardare il futuro positivamente se non vogliamo che le sale dei cinema diventino sale d’analisi: dopo il precariato sociale ci mancava solo quello degli affetti. Ben vengano bei film a basso budget. Il termine precario rischia di inflazionarsi perdendo così il suo reale significato. Non è il caso di Riprendimi, ma se non c’è chi li distribuisce efficacemente (sorte purtroppo toccata a Cover Boy), cosa ne facciamo di questi film prodotti con poco?  Riprendiamoci!