Una storia d’amore, o comunque di relazioni, o una ricerca di qualche cosa. Spesso le due cose coincidono.Il romanzo di Davide Ferrario s’ispira a questa regola aurea.Sangue mio , infatti, racconta di una relazione di sangue tra un padre e una figlia. Uno è un personaggio molto particolare. È un rapinatore che ha avuto il suo momento di gloria negli anni settanta, dopo di che ha subito una lunga carcerazione e adesso sta per uscire dopo 18 anni di galera. È un uomo che ha un forte senso della vita ma è molto spento – perché la galera spezza le gambe a chiunque. Sta per uscire ma non pensa alla libertà o al modo in cui può riconquistarsi l’esistenza. Pensa solo di sparire. E invece si fa viva questa figlia mai conosciuta. Anche la figlia sa dell’esistenza del padre ma, fino ad ora, non ha mai avuto ragione di cercarlo. Adesso una ragione ce l’ha – quale sia lo scoprirà il lettore – ed è molto forte, tant’è che si decide ad andare a trovare il padre in galera e a proporgli un viaggio da Torino, dove la storia è ambientata, fino al Sud dell’Italia, in un luogo molto specifico. E questo viaggio ovviamente è il luogo nel quale i due cominciano a conoscersi.Davide Ferrario
Sangue mio
Feltrinelli