Buddy “Aces” Israel (Jeremy Piven) è un viscido mago beniamino della malavita di Las Vegas che ha deciso di fruttare il suo potere nel mondo dello spettacolo per diventare un boss. Finisce così per rovinare i rapporti con il suo ex-benefattore, il boss Primo Sparazza.  Ma il “sogno” di Aces svanisce e decide di testimoniare contro i suoi compari criminali per evitare l’ergastolo. Sparazza, giunta voce del tradimento di Aces, mette una ricchissima taglia sulla testa del traditore. Il vice-direttore del FBI Stanley Locke (Andy Garcia) manda l’agente Richard Messner (Ryan Reynolds) e il suo socio Donald Carrutheres (Ray Lotta) al nascondiglio di Aces per proteggerlo. Infatti spietati Killers mercenari e psicopatici, tra cui la letale Georgia Sykes (Alicia Keys), competono in una folle gara. Vincerà chi per primo si aggiudicherà il cuore di Buddy “Aces” Israel. A complicare ulteriormente la situazione il losco titolare di un’agenzia di cauzioni Jack Dupree (Ben Affleck). Dopo aver riscosso successo di pubblico e critica al Sundance Film Festival 2002 con Narc, dramma poliziesco dal crudo realismo, lo scrittore e regista Joe Carnahan torna sul grande schermo con Smokin’Aces. A caratterizzare l’ultima fatica un’inconfondibile sceneggiatura ricca di situazioni caotiche e deliranti al cui interno si muovono agenti del FBI e mafiosi nonché assassini spietati e…dementi. Il ritmo elevato non lascia tregua e dona al film i toni della commedia nera. Lo stesso regista lo ha definito: “il mio super esagerato pazzoide film all’americana”.Ed ha ragione se pensiamo alle situazioni al limite dell’ordinario in cui i personaggi si ritroveranno a “sguazzare”. E che personaggi. Caratteristica comune per la maggior parte quella di essere dei killer. Ma è stata la penna di Carnahnan ha donare loro tratti ineguagliabili che li renderanno unici all’occhio ormai standardizzato dello spettatore. Basti pensare ai “fratelli Tremors”, trio di psicopatici neo-nazisti.Ma portare in vita il mondo di Carnahan non è impresa facile. Un mondo fatto di luci e colori, sparatorie e sangue. A renderlo riprese ricche di dettagli dai colori vivaci che strizzano l’occhio ai recenti film d’azione ambientati a Las Vegas…Merito è stato anche del cineoperatore Mauro Fiore (aveva lavorato con il regista per un corto per la BMW) che afferma  “una volta che abbiamo sviluppato delle idee a livello visivo e tematico, il lavoro è quasi fatto”. Da notare la scena nell’ascensore tra il killer Acosta e l’agente Carruthers. Carnahan espone glie elementi generatori del film parlando del personaggio di Buddy,: “Buddy si basa su due cose che mi affascinano: Las Vegas e la quasi associazione di Frank Sinatra con la mafia. Ho sempre pensato che se Sinatra avesse mai abbandonato il mondo dello spettacolo per quello malavitoso avrebbe sparso fango ovunque e creato casini per tutti”.   trailer