La Sacher Distribuzione di Nanni Moretti presenta Stella, terzo lungometraggio della regista Sylvie Verheyde (Un frère, Princesses). Una pellicola deliziosa, ironica ed autobiografica che racconta un anno di vita di Stella, una ragazzina che viene “catapultata” in una prestigiosa scuola media parigina, un ambiente nuovo ed ostile per lei, figlia di genitori assenti e fragili, proprietari di un caffè frequentato dalla classe operaia e da disadattati. Il caffè, in cui Stella trascorre le sue giornate ascoltando le canzoni provenienti da un jukebox e “relazionandosi” con i clienti, non è un luogo adatto ad una bambina di 11 anni. È un palcoscenico decadente in cui alcolismo, violenza e lassismo sono i protagonisti di un triste spettacolo alla quale Stella è costretta ad assistere. Così la scuola diviene per lei (come lo è stata per la regista) un’opportunità. Ad aiutarla in questa rinascita è Gladys, sua compagna di classe che la spronerà a migliorare, ad accettare la sfida del cambiamento.  “Era da tempo che volevo fare un film sulla mia visione della scuola e l’importanza della cultura”, afferma Sylvie Verheyde che, nella duplice veste di regista e sceneggiatrice, racconta uno spaccato di vita. Ambientato alla fine degli anni ’70, il film è scandito dalle canzoni popolari (di Sheila, Daniel Guichard e Gérard Lenormand) e dalla voce narrante (di Stella) che guidano lo spettatore lungo il confine che delimita il mondo degli adulti da quello degli adolescenti. Uno sguardo, duro e tenero al tempo stesso, viene lanciato su personaggi come: Sergio (Benjamin Biolay) e Rosy (Karole Rocher), i genitori in crisi di Stella; Alain-Bernard, il “principe azzurro” pronfondo, triste e gentile (una delle ultime apparizioni del figlio di Gérard Depardieu, Guillaume Depardieu recentemente scomparso in seguito ad una polmonite). Se nel “mondo della quotidianeità”, come la scuola e il caffè, Stella ha delle difficoltà ad integrarsi, con l’aiuto di Gladys (Melissa Rodrigues) conoscerà una nuova realtà fondata sull’amicizia sincera, il raccontarsi e l’ascoltarsi.  A dar vita, sul grande schermo, a Stella è l’esordiente e brava Lèora Barbara. Determinata, fragile e misteriosa, Léora ha subito affascinato la regista che, con poche indicazioni, è riuscita a farla calare nella storia, trasformandola in un eroina.  Purtroppo apprendiamo da un comunicato della Sacher Distribuzione che, in Italia, Stella (distribuito in Francia senza nessun divieto) sarà vietato ai minori di 14 anni. La decisione, dalla quale si sono dissociati Bruno Zambardino e Carlo Silvestrin, è stata presa dalla terza sezione della Commissione per la Censura. Pietro Innocenzi, vice presidente di Agis Scuola, ha espresso sconcerto e vergogna. Un film educativo che evidenzia l’importanza della cultura, sarà negato ai diretti interessati: i giovani.