L’avvento della pandemia ha sconvolto le vite e le abitudini delle persone in qualsiasi ambito, ponendo come mai prima d’ora l’accento sulla salute e portando a ridefinire la cosiddetta “normalità”, anche e soprattutto in termini di prevenzione, monitoraggio e gestione del proprio benessere. Per comprendere i comportamenti dei pazienti tricolore e il loro rapporto con la tecnologia quando si tratta di tenere sotto controllo la propria salute, MioDottore – piattaforma leader nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo Docplanner – ha condotto un’indagine a livello nazionale che delinea gli attuali trend e svela anche come questi siano cambiati post pandemia.
Post-pandemia diminuisce il numero di italiani che effettuano check up regolari, ma cresce l’attenzione per il
monitoraggio costante della salute da remoto tramite la tecnologia
Probabilmente complici le limitazioni imposte dalla pandemia in termini di distanziamento sociale e i timori di un possibile contagio, paradossalmente negli ultimi due anni sembra che gli italiani abbiano trascurato la propria salute. Infatti, se nel 2019 la percentuale di coloro che si prendevano cura abitualmente del proprio benessere facendo check up regolari arrivava al 94% (di cui il 54% unicamente in ottica preventiva, non presentando patologie specifiche da monitorare periodicamente), oggi i dati sono notevolmente diminuiti, con solo il 65% ad effettuare check up regolari, di cui il 39% per prevenzione.

Rispetto al pre-pandemia però gli italiani sono diventati molto più tecnologici quando si parla di salute. Basti pensare che nel 2019 era solo 1 su 10 (10%) a verificare il proprio stato di benessere tramite un device tech e le app specializzate erano usate da meno di 1 paziente su 10 (8%). Attualmente, invece, il trend è cambiato drasticamente, complice una decisa accelerata alla digitalizzazione anche in questo ambito: infatti, sono oltre due terzi (69%) gli italiani che oggi utilizzano device tech e app (67%) in relazione alla propria health routine.

Nello specifico, i dispositivi ad oggi più adottati sono in primis lo smartphone, utilizzato da oltre la metà degli intervistati (59%), seguito da contapassi (16%) e fitness watch (8%). Quando invece si tratta di applicazioni da scaricare, gli italiani preferiscono focalizzarsi su una (30%) o al massimo due (17%). Le giù gettonate sono quelle dedicate a dieta e alimentazione: oltre 1 su 4 (28%) ne ha una sul proprio smartphone. Seguono quelle per monitorare i propri valori di pressione e cuore (24%) e la regolarità del ciclo mestruale (20%). Infine, quasi un quinto dei rispondenti (18%) ne ha una per poter prenotare visite mediche specialistiche in modo più rapido e semplice.
Ma perché gli italiani si affidano alla tecnologia per la gestione della propria salute?

Secondo la ricerca di MioDottore, gli italiani si sentono rincuorati dall’avere a portata di mano dispositivi e app che possano tenere traccia del loro benessere; infatti 4 rispondenti su 10 (40%) desiderano essere sempre aggiornati sul proprio quadro clinico e con la tecnologia possono farlo ovunque si trovino e in qualsiasi momento. Inoltre, la semplicità e la rapidità di calendarizzare la propria agenda di check up è un must per quasi 1 intervistato su 5 (18%) che utilizza strumenti tech per prenotare più velocemente visite mediche specialistiche. Infine, oltre 1 italiano su 10 (12%) dichiarare di tenersi sotto controllo tramite applicazioni e device per il timore di sviluppare qualche problematica o patologia, così da poter attuare azioni specifiche quanto prima.
Per il futuro i pazienti italiani vogliono affidarsi alla tecnologia per semplificare il rapporto medico-paziente: oltre 1 italiano su 3 (35%) sceglierebbe video consulti online e quasi un quarto (24%) vorrebbe prenotare le visite mediche tramite piattaforme online

In base alle evidenze emerse dalla ricerca MioDottore, pare a tutti gli effetti che gli italiani vedano nella tecnologia la chiave di volta per semplificare in futuro il proprio rapporto con i dottori e raggiungerli in maniera ancora più semplice e veloce, ovunque si trovino e con canali che in passato non avevano considerato. Infatti, se prima della pandemia la quasi totalità degli utenti dello Stivale (92%) non aveva mai effettuato un video consulto online per “incontrare” un medico specialista, ora più di un terzo degli italiani (35%) vorrebbe utilizzare questa soluzione, indipendentemente dalle evoluzioni della pandemia. In particolare, i pazienti tricolore sarebbero disposti a relazionarsi da remoto con psicologi (27%) medici di medicina generale (24%) e cardiologi (20%); fuori da questo speciale podio seguono ortopedici (11%), ginecologi (9%) e dentisti (8%).

Anche per quanto riguarda la prenotazione di visite mediche specialistiche emerge la volontà di provare a semplificare il più possibile la quotidianità tramite il digitale. Lo stato attuale delle cose vede il telefono quale protagonista indiscusso dei metodi di prenotazione (53%), con alcune modalità digitali che seguono in questa speciale classifica, ma che non hanno ancora preso molto piede in Italia: infatti, i portali specializzati e le piattaforme online sono utilizzati entrambi da poco più di un italiano su 10 (rispettivamente dal 16% e dal 13%), seguiti dai sistemi di messaggistica (9%) e dalle app (solo 4%). I desiderata degli italiani per il futuro, invece, porterebbero a un netto cambiamento di scenario, con il telefono che andrebbe a perdere il suo primato raggiunto dall’impiego di piattaforme online (entrambi al 24%), seguiti da sistemi di messaggistica (19%) e portali specializzati (18%).