Creare il proprio curriculum vitae è il primo fondamentale passo per mettersi alla ricerca di un nuovo lavoro. Il curriculum infatti è l’unico modo efficace per presentarsi alle aziende in cerca di talenti, e alle agenzie di ricerca e selezione del personale.

Non basta, però, un curriculum vitae qualsiasi: è necessario che questo documento sia aggiornato, grammaticalmente e stilisticamente corretto, nonché concepito avendo ben in mente qual è il ruolo lavorativo al quale si punta.

Scrivere un CV capace di fare colpo sul selezionatore e sul potenziale datore di lavoro, del resto, non è impossibile: è sufficiente seguire in modo attento le tecniche più efficaci e i consigli di chi si occupa quotidianamente dell’analisi dei curricula.

«Il curriculum vitae non viene valutato unicamente in base alla quantità di titoli, di esperienze e di competenze presenti» spiega Carola Adami, head hunter e CEO dell’agenzia di selezione del personale Adami & Associati «anche il modo in cui vengono inserite e impostate queste informazioni, infatti, ha un peso importante nella valutazione del candidato. Basta un piccolo errore per far passare il CV di un buon candidato dal gruppo dei profili selezionati per il colloquio al gruppone degli scartati».

Ma quali sono i consigli dell’head hunter per creare un curriculum vitae capace e fare la differenza?

Chiarezza e concisione: i recruiter analizzano decine e decine di cv ogni giorno. Per questo, come ricorda Adami, è necessario «evitare di dilungarsi, impegnandosi per non superare le due pagine di lunghezza complessiva: persino un manager di lunga esperienza può confezionare un cv esaustivo senza oltrepassare questa soglia».

Oltre a e essere conciso, il cv deve essere impostato in modo chiaro, per permettere ai recruiter di trovare immediatamente le informazioni ricercate.

Grammaticalmente corretto: «può sembrare un consiglio banale, ma non lo è affatto: ogni giorno le agenzie di selezione del personale si trovano a scartare decine di curricula ricchi di errori grammaticali, i quali non aiutano certo a perorare la causa del candidato» spiega l’head hunter. Molto meglio, quindi, rileggere più volte il cv per essere certi di correggere tutti gli errori, compresi quelli di battitura.

Lettera di presentazione: un breve testo discorsivo di presentazione allegato al cv può dire qualcosa in più sul candidato. «La lettera di presentazione» sottolinea Adami «è il luogo giusto in cui illustrare le motivazioni che spingono il candidato verso quella azienda o verso quel determinato ruolo».

Un CV mirato: il curriculum deve essere scritto tenendo ben in testa qual è il tipo di lavoro al quale si punta per mezzo di esso. «Il curriculum vitae deve lasciar trasparire anche a livello di impostazione e di organizzazione delle informazioni quelle che sono le skills e le attitudini del candidato» specifica l’head hunter.

Nessuna bugia: non di rado, nel cv, si tende a gonfiare le proprie esperienze lavorative, o magari a esagerare le proprie competenze. Questo è però molto rischioso: come spiega Adami, infatti, basta poco ai selezionatori per individuare delle bugie. «Molto spesso basta un controllo sui social network o una telefonata al vecchio datore di lavoro per trovare delle inesattezze o delle gonfiature dei CV».