In Italia ci sono delle peculiarità, delle unicità che diventano col tempo tratti di distinzione. Alcuni tipi di formaggio, alcuni vini, alcuni insaccati, numerose terre, opere d’arte, scritti, correnti di pensiero storiche… E poi ci sono insiemi di date che vanno sotto il nome di manifestazioni: c’è il Festival di Venezia (oltre che la Biennale), c’è il Salone del Libro di Torino, c’è la Fiera di Bari. Eventi peculiari per i campi che investono. Fra questi uno si distingue come assolutamente unico nel suo genere, se non altro per il luogo fisicamente straordinario che lo ospita, una fra le città d’arte più belle d’Italia (il che per il ricchissimo e fitto programma, sia come luoghi che come tempi, diviene connubio davvero particolare): Umbria Jazz. Perugia ospita una delle più importanti manifestazioni jazzistiche a livello mondiale. Dal 6 al 15 luglio si alterneranno sul palco nomi preziosi del panorama jazzistico che l’intero globo ha da offrire: George Benson e Al Jarreau il 6, Dionne Warwick e Henri Salvador il 7, Richard Galliano l’8, Stefano Bollani il 9, Keith Jarrett il 10, Ornette Coleman l’11, Solomon Burke il 12, Brad Mehldau e Pat Metheny il 13, Sonny Rollins il 14, Gilberto Gil il 15. Questi 10, unici concerti, però, non rappresentano neanche il cinque per cento del totale: ben duecentocinquanta eventi sono previsti per questa eccezionale manifestazione, in nove stage tra piazze e giardini, arena, teatro e monumenti, nonché ristoranti. Il tutto gratis o a pagamento. Non solo Jazz: anche Black Music, Soul e canzone d’autore, ritmi latini e Samba. Umbria Jazz è un enorme contenitore di musica, ricchissimo e raffinato palcoscenico, tale da offrire momenti di vero piacere tanto a chi ama le atmosfere da penombra ovatta dal fumo di sigaretta (come nelle migliori tradizioni provenienti da New Orleans) quanto a chi adora lasciar catturare il proprio corpo dal ritmo e dai suoni sudamericani. La contemporaneità, ma anche il classico: il tutto legato a doppio filo dall’altissima qualità che gli ospiti del festival sono capaci di calare in ogni singola nota suonata. Contemporaneamente al Festival, poi, si svolgono le clinics tenute dagli insegnanti del Berklee College Of Music di Boston, sotto la guida di Larry Monroe e Giovanni Tommaso. L’Arena Santa Giuliana rappresenta lo spazio principale delle esibizioni: attorno ad essa ruotano il Teatro Morlacchi, l’Oratorio di Santa Cecilia e la Sala Cannoniera della Rocca Paolina, nonché piazza IV Novembre (qui tutti eventi gratuiti: è il vero centro di questi dieci giorni) e i Giardini Carducci. Una città intera totalmente immersa nella musica d’autore, così impregnata di suoni da spanderne l’aroma per tutto lo stivale, come avviene ormai da 34 anni.