L’Isola del Giglio è una delle destinazioni più gettonateper le vacanze estive, essendo rinomata soprattutto per le spiagge e per ilmagnifico mare. Ma il Giglio è anche una terra di antichissime origini che, inquanto tale, porta con sé un ricchissimo bagaglio culturale, fatto di bellezzeartistiche e storiche che sarebbe davvero un peccato non ammirare. Ecco perché se volete trascorrere un fine settimanaall’insegna dell’arte, il nostro suggerimento è di imbarcarvi su un traghetto per il Giglio e divisitare i siti di interesse archeologico del territorio.  Siti archeologici alGiglioIl vostro tour culturale e storico al Giglio può avereinizio dalla famosa Villa del Saraceno, situata a Giglio Porto nei pressi dellaCala del Saraceno. Qui avrete modo di visitare resti di una cetaria, vale adire di una vasca che anticamente veniva utilizzata per la pescicoltura. Lavasca è annessa a una villa di epoca romana a quanto sembra appartenente allafamiglia Domini Enobarbi. Gli scavi hanno permesso di portare alla luce, oltreche numerosi resti della villa, come l’antica muratura, anche vari ambienti convolte a botte, muri in opus, stucchi e antichi mosaici.Altrettanto interessante è la Torre del Lazzaretto, fattacostruire da Cosimo I de’ Medici nella seconda metà del Cinquecento. Si trattadi una torre che aveva funzioni di avvistamento e quindi doveva assicurare laprotezione delle coste da attacchi di pirati; negli anni a seguire, però, venneanche utilizzata come lazzaretto in quanto accoglieva i malati in quarantena.Verso la fine del 18esimo secolo sia la torre che il lazzaretto vennerodismessi e trasformati in proprietà demaniali. Molto suggestiva è anche la Nave oneraria romana, ovvero ilrelitto di un’antica imbarcazione romana utilizzata per i traffici commercialidell’impero; la neve venne recuperata nel 1982 e insieme al relitto furonoritrovate anche molte anfore di fattura africana. Impossibile sarebbe poi non citare la Villa di Giannutri, uncomplesso residenziale appartenuto alla famiglia Domizi Enobarbi. La villa sistaglia nel centro dell’isola e si configura come un’opera architettonicaabbastanza articolata; venne realizzata su tre livelli e dotata di un ampiocortile, con una serie di scale che connettevano tra loro i diversi ambienti.La villa era anche dotata di un impianto di riscaldamento e di un’ala dedicataal soggiorno del personale, oltre che di una cetaria e di due attracchi per lenavi. Da vedere è anche il Faro delle Vaccarecce, costruito nel1789, e il borgo medioevale di Giglio Castello che accoglie molte bellezzearcheologiche come le antiche mura che lo circondano, la Chiesa di San Pietro ela porta di accesso alla citta sulla quale troneggia l’incisione “Dux Etruriae”,rivolta a Ferdinando II che nel 1623 ne commissionò il restauro.