Un week -end all’insegna dell’arte e design. “Kunstart” e “Arredo”, saranno visitabile con ingresso unico. Quindi nuova veste dove l’arte, la creatività, la passione e la professionalità non temono crisi. Prosegue la sua apertura sul mercato internazionale, un’interessante vetrina per l’arte contemporanea nel cuore del nord est Europa.Più di 70 espositori provenienti da 11 paesi , numerose iniziative collaterali: dal “The Glocal Rookie of the Year” il concorso internazionale finalizzato alla scoperta dei giovani artisti, alla “Intersections” il progetto di respiro europeo che attraverso 32 mostre personali metterà in dialogo 16 artisti affermati con 16 artisti locali. Dal “Sold Out” che mette in palio un’opera del valore dio 5.000 euro, al “ Focus Japan”: un occhio sul Giappone .In pochi anni KunStart ha registrato una crescita costante in termini di consenso, qualità espositiva, organizzazione logistica. Così il direttore della Kunstart Giuseppe Salghetti Drioli. Siamo insomma riusciti ad evidenziare quel grosso potenziale che la nostra regione è in grado di esprimere. Purtroppo il momento di massimo slancio ha coinciso con una crisi economica che è sotto gli occhi di tutti e che, benché qui meno avvertita che altrove, non facilita le ambizioni delle fiere più recenti. E soprattutto di quelle che tentano di proporre qualcosa di nuovo. Mi conforta, continua il direttore, al tempo stesso, l’entusiasmo che avverto intorno a me: a partire da quello dei miei collaboratori, tutti ragazzi giovani ma che hanno già maturato esperienze e competenze di livello nel settore. E quello, ugualmente straordinario, di galleristi altrettanto giovani e appassionati, che avvertono, come noi, traguardi più lontani. Penso dunque che il futuro ci riserverà delle sorprese, perché la passione per il bello, per la creatività e per le idee non solo non teme alcuna crisi, ma è il presupposto fondamentale di ogni ripresa effettiva. L’ augurio ai visitatori della Kunstart? Un frase di Flaubert: “Ama l’arte; tra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno”.