“Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura” così Giorgio Vasari ritrasse colui che per primo riuscì, nella Venezia di pieno Cinquecento, ad allontanarsi dal mito di Tiziano proponendo una pittura che, evitando i consueti canoni della bellezza veneziana, impose una linea di forte e nitido realismo capace di fare scuola per diverse generazioni d’artisti.Tensione drammatica, furore michelangiolesco, attenzione agli aspetti scenografici e alle proposte del teatro e dell’architettura oltre a una formidabile capacità di assimilazione delle novità e delle idee impostate dai grandi contemporanei: Tintoretto creò una pittura di tocco e di esasperato colorismo per narrare ogni aspetto della miseria umana con partecipata commozione, mirando a un’espressività che, nella ritrattistica, divenne una ricerca di verità in grado di travalicare la stessa caratterizzazione fisionomica e psicologica del personaggio ritratto.Una poetica nuova e sorprendente per i tempi, dunque, che le Scuderie del Quirinale di Roma si propongono di narrare compiutamente in un percorso che toccherà tutti i generi in cui il maestro veneziano si è cimentato: dai grandi teleri religiosi, alle opere profane, alla ritrattistica.Nei due piani espositivi delle Scuderie, la mostra si svilupperà seguendo una precisa narrazione biografica: accompagnati dalle parole di Melania G. Mazzucco, scrittrice che, con i suoi studi e le densissime pagine di romanzi ha ricostruito l’ambiente di Jacomo Robusti – il cui soprannome Tintoretto deriva dall’essere il padre tintore di panni – il visitatore potrà penetrare nei meccanismi creativi di uno dei protagonisti della pittura europea. Colui che, nella parole di Ernst Gombrich, portò a compimento l’era aperta da Giotto che “per primo dipinse corpi tangibili, e che tale era terminò quando alle forme solide si sostituirono le apparizioni fiammanti del Tintoretto o del Greco”. Poiché Tintoretto riuscì, nelle enormi dimensioni dei suoi teleri, a creare palcoscenici ove raggruppare in profondità figure tormentate, lunghe e sinuose, salde nel loro risalto plastico, narrate in composizioni ricche di arditi scorci esaltati da un uso della luce assolutamente nuovo e spettacolare. In occasione della mostra, il Laboratorio d’arte propone, per gli adulti, a partire da venerdì 9 marzo, spot!, quattro appuntamenti all’ora dell’aperitivo per “leggere” con sguardo diverso uno dei capolavori in mostra.
Per i ragazzi dai 7 agli 11 anni, Sottoinsù, visita e laboratorio per conoscere uno degli artisti veneziani più importanti del Cinquecento. (Informazioni: www.scuderiequirinale.it)
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30.
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura.
Sito internet: www.scuderiequirinale.it
Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06.39967500;
scuole 06.39967200
Costo del biglietto di ingresso: Intero: € 10.00 – Ridotto: € 8.50