Più di duemila anni fa, mercanti, pellegrini e soldati affrontarono le ripide montagne e i pericolosi deserti  dell’Asia centrale per scambiare beni di lusso, reperire testi sacri, conoscere e dominare popoli lontani: fu  così che a poco a poco si creò quella rete di percorsi riassunti poi sotto il suggestivo termine di “Via della  seta”.  La mostra organizzata in collaborazione con l’American Museum of Natural History di New York e curata daMarisa Coppianocripercorre il lungo viaggio da oriente verso occidente nel periodo tra il VII e il XIV secolo d.C, rappresentando la moltitudine di culture che animavano la Via della Seta attraverso la ricostruzione di quattro città simbolo: Chang’an, l’odierna Xi’an, la capitale cosmopolita della dinastia cinese dei Tang; Turfan, città-oasi del deserto del Gobi; Samarcanda, grande centro mercantile e culturale; einfine Baghdad, capitale del mondo islamico e sede del califfato. Una sezione, realizzata in esclusiva per l’esposizione italiana, a cura di Luca Molà, Alexandra Wetzel e Ludovica Rosati, approfondisce il rapporto di alcune città italiane – soprattutto Venezia e Genova – con l’estremo Oriente negli ultimi secoli del Medioevo. Infatti, se Marco Polo è certamente il viaggiatore più conosciuto, va ricordato che non è stato il solo a cercare fortuna in Cina ai tempi del dominio mongolo: le fonti documentarie testimoniano con assoluta certezza la presenza di un nutrito nucleo di mercanti italiani nella Cina dell’epoca.  Roma. Palazzo delle EspsizioniSulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente
27 ottobre 2012 – 10 marzo 2013