Il grande successo di pubblico riscosso dalla mostra “Da Rembrandt a Vermeer – Valori civili nella pittura fiamminga e olandese del ‘600”, in programma fino al 15 febbraio, ha spinto la Fondazione Roma – presieduta dal prof. avv. Emmanuele F. M. Emanuele – ad organizzare, presso il Museo Fondazione Roma di via del Corso 320, sette incontri per approfondire le tematiche principali che caratterizzano il genere pittorico esposto.Tre conferenze e quattro lezioni per rispondere agli interrogativi che un percorso espositivo, come quello oggi in mostra al Museo della Fondazione Roma, naturalmente sviluppa. Ad esempio il rapporto tra gli artisti fiamminghi e il genio del Caravaggio, e più in generale con l’arte italiana dello stesso periodo; oppure perché il ‘600 risulta essere il secolo più prolifico per produzione di opere in Olanda e nelle Fiandre. Verranno analizzati i generi del ritratto domestico e civile della pittura di genere, il prepotente simbolismo presente nelle tele in mostra, la pittura d’interni e il suo maestro indiscusso, Jan Vermeer. Le conferenzeLa prima delle tre conferenze, “Caravaggismo a Utrecht”, è in programma giovedì 15 gennaio alle ore 17.30. Sarà direttamente il curatore della mostra, nonché direttore della Gemäldegalerie di Berlino, il prof. Bernd Lindemann, a spiegare quanto l’arte di Caravaggio sia stata significativa per la pittura olandese e fiamminga. Ed è proprio Utrecht che si può definire la “capitale” degli artisti forgiati dalla rivoluzionaria espressività di Caravaggio, dal gioco di ombre e luci, dalla straordinaria narrazione drammatica e dalla tipicità delle sue figure. Venerdì 23 gennaio, sempre alle ore 17.30, è la volta del confronto tra l’arte italiana e quella fiamminga e olandese. Durante la conferenza “Il Seicento: tra l’intimismo della pittura fiamminga e il trionfalismo del barocco italiano”, il prof. Claudio Strinati,  Soprintendente Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della Città di Roma, illustrerà differenze e analogie esistenti tra gli artisti nazionali e quelli nordeuropei.  Se la pittura fiamminga converge su posizioni comuni e condivide gli stessi argomenti rappresentativi, l’ambiente italiano vive delle tendenze più disparate con conseguenze memorabili sul  piano della creatività. Se in Italia il tema religioso è  determinante, nelle Fiandre è marginale. Fondamentale è però il mondo della Bibbia da cui vengono tratti innumerevoli argomenti sempre legati al problema della posizione dell’uomo nella società, alla responsabilità morale, alla dimensione metafisica che alberga in ciascuno di noi senza che debba essere  necessariamente inquadrata in una verità rivelata. E’ il mercato, invece, l’argomento della terza e ultima conferenza, “Paesi Bassi: l’arte nella città del Seicento”, prevista per giovedì 29 gennaio alle ore 17.30 e curata dalla prof.ssa Cecilia Mazzetti di Pietralata, docente dell’Università “La Sapienza” e collaboratrice scientifica della Bibliotheca Hertziana. La produzione e la circolazione di quadri in Olanda nel corso del Seicento seguono dinamiche di mercato libere e moderne. L’elaborazione della pittura di genere vi aveva trovato un fertile terreno che continuava ad essere alimentato dalle richieste di committenti e acquirenti. Amsterdam era affollata di artisti, studiosi e letterati, mercanti, che trovavano un ambiente aperto alla tolleranza religiosa ed una centrale piazza d’affari per tutta Europa. Le lezioniLe quattro lezioni in programma, tenute dalla storica dell’arte prof.ssa Fabiana Mendia e giornalista de “il Messaggero” , partiranno il 20 gennaio e si svolgeranno ogni martedì fino alla fine della mostra (15 febbraio). Questi “Percorsi di lettura della pittura fiamminga e olandese del ‘600 – film e documentari, il cinema interpreta il secolo d’oro ” hanno l’obiettivo avvicinare il pubblico all’arte fiamminga e olandese del XVII secolo in modo diretto, attraverso l’analisi e il confronto delle opere e alla proiezione di film e documentari sul tema. Il ciclo di lezioni si propone di introdurre gli appassionati alle tematiche del tempo, ai principali artisti, alla scoperta dei dettagli e della simbologia in uso all’epoca.Durante il primo appuntamento, “Rembrandt, ritratto domestico, civile e autoritratto”, previsto per il 20 gennaio, si parlerà di come la nuova borghesia si relazionò con il ritratto: dal multiplo a quello familiare, dalle scene di riunioni alle immagini celebrative di lezioni magistrali. Il secondo, in programma il 27 gennaio, “Sintetica, simbolica, moraleggiante un’analisi sulla pittura di Vermeer”, avrà come oggetto lo studio del simbolismo, molto spesso mascherato, nella pittura olandese.  “Rembrandt, il maestro e la sua bottega” è il titolo della terza lezione, in cartellone martedì 3 febbraio; mentre in “ La pittura del silenzio di Vermeer e Hopper. Il quotidiano nell’arte e l’arte del quotidiano”, il quarto e ultimo percorso di lettura, in programma il 10 febbraio, al centro della discussione ci saranno le tanto famose scene d’interno degli artisti fiamminghi e olandesi.  L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito fino ad esaurimento posti disponibili.