Se passate per via del Corso a Roma, cercate il numero civico 18, al primo piano c’è la casa dove dal 1786 al 1788 il poeta tedesco Johan Wolfang Goethe abitò con il suo amico pittore Wihelm Tischbein. Oggi quelle stanze dove il poeta visse un periodo che più tardi definirà il più felice della sua vita, è un museo, l’unico museo tedesco all’estero, che oltre alla mostra permanente dedicata al soggiorno italiano di Goethe, ospita conferenze, seminari, eventi, e mostre temporanee come quella che inaugurata il 10 ottobre scorso, espone per la prima volta in Italia 55 disegni della collezione “italiana“ dell’ex Museo Granducale di Weimar, raccolta che comprende circa mille fogli, acquisiti in parte proprio da  Goethe per la collezione del Duca. Giorgio Vasari, Perino del Vaga, il Cavalier d’Arpino, Annibale Carracci, Guercino, Salvator Rosa, Bartolomeo Pinelli, Giovanni Volpato, questi alcuni dei maestri che con la mostra romana, curata Ursula Verena Fischer Pace, raccontano quattro secoli di disegni di artisti italiani, vagliati nel 1999, in occasione del 250º anniversario della nascita di Goethe e di Weimar Capitale europea della Cultura.  Alcuni di questi disegni, come quelli di Lombardelli, Nebbia, Mola, Chiari e Rusconi, tornano al luogo dove sono stati realizzati. In particolare un disegno preliminare del Cavalier d’Arpino che raffigura la storia della fondazione di Roma, per l’affresco nel Palazzo dei Conservatori, sotto il quale furono firmati nel 1957 i “Trattati di Roma” per la fondazione dell’Unione Europea. Ritroviamo  Roma nel disegno “L’apoteosi di Romolo” di Domenico Maria Canuti, che si riferisce a una figura dell’affresco del cosiddetto Camerone di Palazzo Altieri.  Casa di Goethewww.casadigoethe.it  Via del Corso 18 Roma 10.00 – 18.00. chiuso il lunedì