Si possono avere radici ed ali. Alberto Burri riscoprì la banalità del cemento e dei sassi, il quotidiano abbandono dei piatti rotti e degli stracci, rinnovando completamente la concezione tradizionale della pittura: fino al 16 Febbraio 2006, nelle Scuderie del Quirinale a Roma, sarà possibile ammirare una mostra tra le più complete delle opere del maestro, e della produzione internazionale che a più riprese si confrontò con i suoi lavori. A cominciare dagli anni Cinquanta, la ricerca personale di Alberto Burri ruotò interamente sullo studio di elementi materiali e tecnici totalmente innovativi, scioccanti in chi, a quelle nuove prospettive artistiche, non era pronto: ma il messaggio venne accolto da altri artisti, dando vita a uno dei mutamenti più radicali nella storia dell’arte contemporanea. La stessa “materia” nei suoi elementi di rifiuto assumono un ruolo da protagonista che scardina la concezione tradizionale di quadro. La mostra è stata idealmente divisa in due sezioni temporali. Una prima parte dedicata al pittore di Città di Castello ed ai suoi contemporanei: tra queste sale, il visitatore scopre l’esigenza impellente di rappresentare la “materia” anche nella sua umana negazione da parte della società, trasformandola in spunto di riflessione e di innovazione artistica. Nella seconda sezione è possibile ammirare la produzione di artisti successivi alle esperienze di Burri: spinti, dall’esperienza del maestro, verso le successive ricerche della concezione spaziale e nella strumentazione tecnica dell’opera d’arte. Persino l’arte non è stata più considerata la stessa. Eugenia Zangardi Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004 Roma, Scuderie del Quirinale dal 17 novembre 2005 al 16 febbraio 2006 orari: dal lunedì al giovedì 10-20; dal venerdì alla domenica fino alle 22.30 biglietti: intero 9 euro; ridotto 7 euro informazioni: tel. 06/39967500