Con più di 100 lavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e americane, la mostra racconta uno degli artisti italiani viventi più importanti a livello internazionale, riconosciuto come figura chiave dell’arte contemporanea, uno degli esponenti fondatori dell’Arte Povera e figura di riferimento per le giovani generazioni, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2003, considerato negli Stati Uniti un anticipatore delle pratiche artistiche di partecipazione collaborativa. Le opere sono allestite in tre gruppi principali.
I Quadri specchianti e i Plexiglass sono esposti insieme rispettando il raggruppamento concettuale pensato in origine dall’artista. Qui l’artista ritrae amici, familiari, conoscenti fino ai gruppi di persone della serie dei Comizi e Manifestazioni, in cui indaga temi socio-politici.
Gli Oggetti in meno, gli Stracci e le opere della serie Luci e riflessi, sono disposti insieme in un unico ambiente. Gli Stracci, precedentemente usati da Pistoletto per lucidare i suoi specchi, superano la loro funzione originaria e diventano oggetti d’arte: l’iconica Venere degli Stracci, esposta in mostra, può essere considerata il simbolo dell’Arte Povera. Uno spazio a parte è riservato alle azioni e le performance degli artisti del gruppo teatrale Lo Zoo e ospita oggetti di scena legati alle performance, documentazioni fotografiche e video.
Cittadellarte è un focus sull’omonimo laboratorio creativo fondato Pistoletto a Biella nel 1998, dove l’arte ancor di più si fa rete, in diretta interazione con la società. Il progetto prende come punto di partenza le pratiche artistiche sperimentali avviate negli anni Sessanta che prevedevano il coinvolgimento e la partecipazione attiva del pubblico.
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secoloMICHELANGELO PISTOLETTO:
Da Uno a Molti, 1956-1974
e
CITTADELLARTEa cura di Carlos Basualdo4 marzo – 15 agosto 2011Via Guido Reni 4A – 00196 Roma
Orari e biglietti ingresso:
martedì-mercoledì-venerdì-domenica 11.00-19.00
giovedì e sabato 11.00-22.00
La biglietteria chiude un’ora prima del museo