A tratti irriverente, strizzando l’occhio al Futurismo, al Surrealismo e al Postimpressionismo, la mostra di Sandro Chia alla Galleria Nazionale di Roma fino al 28 febbraio, coinvolge in modo molto originale. Perchè ogni quadro è un racconto. Come “Ricordo di un viaggio”, una delle 61 opere in esposizione. Scrive Sandro Chia che vive tra Miami, Roma e Montalcino (dove produce il famoso Brunello):Non è escluso che dipingere un quadro sia continuare una storia lasciata i sospeso o raccontare una storia per poi lasciarla in sospeso. Narra anche “Quante storie per un bacio” (foto). L’Autore lo dipinse dopo aver ascoltato alla radio la commedia Molto rumore per nulla: Mi mettevo a dipingere quando ritenevo che la vicenda stesse raggiungendo un livello emozionale adeguato. Tra figure ansiose, figure titaniche, figurabile e figure ad arte, spicca l’opra titolata “Silent, Knight, Plight”:rosso, incandescente lo stallone che porta in groppa la sposa bersagliata da sguardi inquietanti. Simbolo di passione? No, Chia non pensa ad un simbolo…il nome dello stallone è Tout Court. Di colpo! Come di colpo ci sentiamo parte della pittura di Sandro Chia. Proprio per quel “nomadismo culturale” di cui parla il curatore della mostra, Achille Bonito Oliva, riferendosi alla caratteristica delle opere del pittore toscano:quadri diversi per stile che risentono dell’ influsso di correnti artistiche del secolo scorso. Ma, ci chiediamo, il nomadismo non è sinonimo di libertà? Sandro Chia – Della pittura. Popolare e nobilissima arte
a cura di Achille Bonito Oliva
GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Viale delle Belle Arti, 131 (zona Parioli) – 00196 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; la biglietteria chiude alle ore 18.45